Sono ormai anni che il fisco necessita di una sostanziale semplificazione, ma purtroppo, gli anni passano e la situazione non cambia, anzi peggiora.
La semplificazione rimane un’utopia: solo negli ultimi 5 anni, sono stati introdotti 53 nuovi adempimenti a carico, ovviamente, di imprese e professionisti.
Un unico soggetto al comando
A comandare è sempre il Fisco, ma ’ultimo adempimento, gli ISA (Indici sintetici di affidabilità economica), è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In origine dovevano premiare l’imprenditore che si “comportava bene” nei confronti del Fisco, a differenza degli Studi di Settore, che miravano solo a penalizzare.
Ma dopo vari cambiamenti e rinvii per la presentazione degli stessi, si scopre che non si discostano tanto dai tanti odiati Studi di Settore; infatti, poche sono le imprese e i professionisti in grado di raggiungere un punteggio valido che gli consenta di ottenere il premio previsto.
Ma, come se non bastasse, per adeguarti e raggiungere un punteggio valido da salvaguardarti dalle scure del Fisco, devi pagare. Ormai il termine adeguare non è diventato altro che un sinonimo di pagare.
Quindi, cambia il nome, ma non il risultato.
Un Fisco a senso unico
È come se il Fisco avesse un senso di disprezzo verso lo Statuto del Contribuente, andando a colpire proprio di imprenditori e professionisti. Sostanzialmente, la tanto acclamata compilance (adempimento spontaneo nel caso di errori da dichiarazione) è soltanto a senso unico:
- tu imprenditore o professionista devi mantenere sempre un atteggiamento corretto nei confronti del Fisco; lo stesso, invece, nei confronti tuoi, può fare ciò che vuole.
Nessuna reciprocità, ma solo il classico, ormai, autoritarismo fiscale.
È necessario una norma che riequilibri i rapporti tra Fisco e contribuente:
- se tu Fisco, rilasci dei provvedimenti attuativi oltre un termine previsto ed emetti software che, solo dopo vari mesi sono in grado di funzionare devi, automaticamente, riconoscere ad imprese e professionisti il tempo di adeguarsi e di poter ricorrere all’adeguamento, che sia una dichiarazione o altro, senza alcuna sanzione (tenuto conto del periodo di ritardo).
Quindi, se la scadenza è il 30 settembre, e tu mi dai gli ultimi aggiornamenti il 29 settembre, non puoi pretendere di sanzionare se, l’adempimento, viene portato a termine il 15 di ottobre. Devi dare al contribuente il tempo materiale che tu prima ti sei preso perché hai fatto le cose in maniera errata.
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Una via d’uscita c’è
Praticamente, per esigenze di bilancio, se ne stanno inventando di tutti i colori, inconsapevoli dei danni che arrecheranno a te imprenditore o professionista. Ogni anno si invoca la tanto auspicata semplificazione, ma il Fisco non fa altro che aumentare il peso degli adempimenti e, di conseguenza, anche delle tasse.
Imprenditore e professionisti ormai non sono altro che al servizio dell’Amministrazione Finanziaria, attraverso adempimenti e tasse sempre più ingiuste, e non viceversa.
È normale, alla luce di tutto ciò, pensare:
- “ chi me lo fa fare?”
Domanda assolutamente legittima, perché a leggere queste cose, nessuno avrebbe intenzione di avviare un’impresa in Italia. Lavorare, avviare un’impresa, è possibile anche in Italia, il paese dove le tasse sono alle stelle e la burocrazia è sempre meno semplificata.
Grazie a Soluzione Tasse tutto questo finalmente sarà realizzabile. Ti aiuteremo ad individuare e applicare le strategie, oneste e legali, per abbassare il carico fiscale della tua azienda. In questo sistema sempre più complesso, la figura di un singolo professionista non basta più, perché, purtroppo, dovendo stare dietro ai numerosi adempimenti, non ha il tempo necessario per poter studiare le normative che ti permettono di abbattere il tuo carico fiscale.
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