Adeguati Assetti Organizzativi: valuta la salute della tua azienda

di Redazione Soluzione Tasse
5 Ott, 2023
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    L’imprenditore deve creare una buona organizzazione aziendale, amministrativa e contabile per avere informazioni sull’andamento dell’azienda e rilevare tempestivamente segnali di crisi.  In questo articolo scopriamo quando nasce l’obbligo, in cosa consistono gli adeguati assetti organizzativi, quando si verifica uno stato di crisi e quali sono gli indici di allerta.

    Adeguati Assetti Organizzativi: un utile obbligo dal 2022

    Sai che dal 15 luglio 2022 ogni imprenditore ha l’obbligo di munirsi di adeguati assetti organizzativi per conoscere e valutare lo stato di salute della propria azienda?

    La riforma del diritto fallimentare e la conseguente adozione del Codice della Crisi ha come obiettivo quello di individuare tutti gli strumenti per evitare l’insolvenza delle aziende. 

    Perché questa novità?

    Per intervenire tempestivamente, evitare che l’impresa fallisca e cercare di garantire continuità aziendale. Di conseguenza, l’azienda continua la propria attività e il patrimonio non andrà perso.

    A dispetto del nome – Codice della Crisi d’impresa – la norma, infatti, non interviene quando ormai l’azienda è sulla via del tramonto. Interviene, invece, prima che si verifichino avvenimenti che possono influenzare la continuità aziendale. 

    Imprenditore individuale e società: due figure, due obblighi

    Con l’obiettivo di favorire l’emersione di eventuali fenomeni di crisi ci sono due obblighi diversi in base al tipo di imprenditore:

    • individuale;
    • che esercita in forma collettiva (società di capitali e persone.

    L’imprenditore individuale deve adottare qualsiasi strumento in grado di far rilevare preventivamente un eventuale stato di crisi dell’azienda.

    L’imprenditore che opera in un forma societaria deve adottare un sistema efficace per rilevare e affrontare una possibile crisi aziendale, con l’obiettivo di ripristinare la continuità aziendale.

    Come è possibile tutto questo?

    Grazie all’istituzione di quelli che vengono chiamati: adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.

    Cosa significa adeguati assetti?

    La terminologia adeguati assetti fa riferimento a tre macro aree:

    • Assetto organizzativo, indica come si decide e se chi decide ha le competenze e la responsabilità necessarie.
    • Assetto amministrativo indica il complesso di procedure utilizzate per garantire un ordinato svolgimento delle attività aziendali. 
    • Assetto contabile indica il sistema utilizzato per registrare le transazioni e gli eventi che influenzano la situazione patrimoniale ed economica dell’azienda.

    Agendo in questo modo, potremmo dire che l’azienda non dovrebbe avere alcun problema. In realtà, tutto dipende da come vengono istituiti questi assetti.

    Leggi anche: Crisi d’Impresa: scopri cosa rischi se non adegui la Srl alla riforma

    La corretta istituzione di questi assetti è un obbligo che permette all’impresa di monitorare la propria situazione economica e finanziaria e di ricevere avvisi in caso di difficoltà. 

    Di contro, l’istituzione errata può richiedere modifiche o integrazioni, quindi ulteriore perdita di tempo per contrastare ed evitare uno stato di crisi.

    Stato di crisi: quando si verifica?

    Lo stato di crisi si verifica (articolo 2 del Codice della Crisi) quando l’impresa non è in grado di far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate. È una situazione, pertanto, che precede lo stato di insolvenza, ovvero incapacità di pagare i debiti.

    Secondo l’articolo 13, lo stato di crisi si verifica quando l’azienda non ha sufficienti flussi di cassa per pagare i debiti attuali e futuri entro i prossimi 6 mesi.

    Detto in altre parole, un imprenditore si trova in stato di crisi quando riesce ancora a soddisfare i propri impegni ma inizia ad avvertire i primi sintomi di affanno. Tutti alert che fanno presagire che, senza gli adeguati assetti, la crisi può sfociare facilmente in un’insolvenza futura di breve termine.

    Leggi anche: Pianificazione fiscale: il segreto del successo dell’impresa nel 2022

    Il Codice richiede all’imprenditore di avere un’organizzazione adeguata per individuare tempestivamente i segni di crisi e prevenire il peggioramento della situazione. Senza gli assetti, l’impresa non avrebbe mai tutte quelle informazioni aggiuntive utili a valutare possibili difficoltà finanziarie e trasformarle in azioni correttive. 

    Ma per avere queste informazioni deve utilizzare gli indicatori e indici della crisi.

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    Strumenti di allerta, indicatori e indici della crisi

    A supporto dell’imprenditore sono stati predisposti diversi indici – detti “indicatori-indici di crisi” – che permettono di rilevare anticipatamente squilibri economici-finanziari.

    Secondo l’articolo 13 comma 1 del Codice, sono indicatori di crisi: 

    • assenza di sostenibilità del debito nei successivi 6 mesi;
    • presenza di ritardi nei pagamenti (ripetuta e significativa);
    • esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno 60 giorni per un ammontare pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
    • esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno 120 giorni per un ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti.

    Leggi anche: 5 indici stabiliscono se la tua impresa è in crisi: scopri quali sono

    L’obbligo legislativo, in realtà, non è altro che ciò che l’imprenditore dovrebbe fare senza imperativi per evitare qualsiasi forma di crisi. Siccome questo non sempre avviene, il legislatore ha ritenuto giusto obbligare l’imprenditore di dotarsi di sistemi che individui i segnali che identificano squilibri economico-finanziari. 

    Attento alle conseguenze del mancato adeguamento

    La mancanza di adeguati assetti organizzativi amministrativi e contabili può avere pratiche conseguenze significative per un’azienda.

    Ad esempio, in sede di chiusura di bilancio è necessario dichiarare di essere in Adeguato Assetto. Se trascuri questa operazione, il tuo bilancio potrebbe essere incompleto. D’altra parte, dichiararlo senza averlo fatto equivale a fornire informazioni errate nel bilancio.

    Non solo, perché i problemi possono essere anche di natura finanziaria come ritardi nei pagamenti, mancate fatturazioni o, al contrario, fatturazioni errate, ritardi nella gestione delle scadenze fiscali o bancarie.

    Perché devi rischiare?

    Non solo tasse, ma anche patrimonio

    Se il tema delle tasse poteva essere uno dei principali problemi dell’imprenditoria italiana, che sia imprenditore individuale o societaria, oggi non più. La continuità aziendale, assieme anche alla protezione del patrimonio, sono due elementi imprescindibili e non ignorabili da chi fa impresa.

    Permettere all’azienda di fallire senza mezzi per rilevarlo subito, significa interrompere l’attività e, nel peggiore dei casi, perdere i beni.

    Sai cosa significa tutto questo?

    Esporre te stesso e il tuo patrimonio a una responsabilità illimitata con conseguenti implicazioni pure di carattere penale.

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