Amministratore UNICO srl & INPS: è dovuta la Gestione Commercianti?

di Roberto
6 Ott, 2022
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    Soci e amministratori di srl non sono più obbligati alla doppia contribuzione Inps se rispettate alcune condizioni. Discorso diverso, invece, per l’amministratore unico. Quindi, per quanto riguarda l’amministratore unico e socio unico della società vale la stessa regola, stabilita tra l’altro dalla Corte di Cassazione, oppure no?

    Amministratore unico srl & Inps: quali contributi paga?

    L’altro giorno, tramite i nostri social, un utente ci chiedeva delle informazioni riguardo la condizione dell’amministratore unico della srl e i relativi contributi Inps. In particolare, l’utente, ci chiedeva:

    Amministratore unico srl senza altri soci: è obbligato all’iscrizione alla Gestione Commercianti?

    Una domanda molto spesso dibattuta e, alla quale, anche la Cassazione aveva contribuito a dare una risposta certa riguardo, soprattutto, al tema della doppia contribuzione Inps degli amministratori. 

    La Corte di Cassazione, infatti, con la sentenza n. 1759 del 27 gennaio 2021, ha affermato che l’amministratore, quando risulta già iscritto alla Gestione Separata, non è obbligato a iscriversi anche alla Gestione Artigiani e Commercianti. Tutto questo, però, a una condizione: se non svolge altra attività lavorativa in qualità di socio per la società.

    Leggi anche: Socio amministratore srl: quando la doppia contribuzione Inps non è automatica?

    L’amministratore, dunque, che svolge attività tipiche di amministrazione – ad esempio supervisore del lavoro e referente per fornitori e clienti – e che non svolge alcuna attività lavorativa non è obbligato all’iscrizione e al versamento dei contributi Artigiani e Commercianti (né quelli fissi, né quelli a percentuale eccedenti il minimale). Tuttavia, deve risultare iscritto alla Gestione Separata come amministratore.   

    Amministratore unico e socio unico: cosa paga?

    Non avendo specificato se riguarda tutti gli amministratori il dubbio è stato sciolto solo in parte perché quanto all’amministratore unico non ha proferito parola. 

    Dunque, tornando alla domanda iniziale:

    Amministratore unico srl senza altri soci: è obbligato all’iscrizione alla Gestione Commercianti?

    è ovvio, e abbastanza inevitabile che, essendo un unico socio, un amministratore e senza dipendenti, per forza di cosa, è lui la persona preposta a svolgere l’attività lavorativa. Conseguentemente l’Inps effettua l’iscrizione in automatico nella Gestione Artigiani e Commercianti (poiché nella Gestione Separata risulta già essere iscritto come figura amministrativa dell’azienda).

    La stessa Inps, altrimenti, potrebbe chiedersi: chi svolge l’attività lavorativa in questa srl se non l’unica persona presente? Insomma, in una situazione come questa, dove sussistono un socio unico e un solo amministratore, c’è poco da discutere con l’Ente.

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    L’utente, non contento, e cercando di evitare la doppia imposizione, dopo la nostra risposta – che hai appena letto – ci fa un ulteriore domanda:

    Anche se l’amministratore è in pensione?

    Ebbene si, anche se in pensione, risultando come unico soggetto dentro la srl, è tenuto al doppio versamento dei doppi contributi Inps: Gestione Separata e Gestione Artigiani e Commercianti. Insomma, vale la stessa regola detta prima in risposta alla prima domanda fatta.

    Inps & tasse: come dimezzarli ed evitare di disperdere denaro

    La configurazione societaria è come uno scacchiere, ogni figura deve essere messa nel posto giusto per far si che questa dia il meglio di sé in azienda e si evitano problemi con il Fisco e l’Inps.

    Dunque, è fondamentale anche fare le giuste valutazioni per evitare che si disperdano gli utili prodotti in contributi e tasse in generale. Infatti, una sbagliata configurazione potrebbe comportare, dal punto di vista finanziario (e non solo), cospicue e uscite di denaro.

    La possibilità di evitare la doppia contribuzione, oppure dimezzare il carico contributivo, e anche fiscale, esiste ed è alla portata di tutte le aziende. La sentenza della Cassazione, infatti, ce lo dimostra e ci dà questa possibilità. 

    Tuttavia, per evitare di disperdere denaro in Inps e tasse è indispensabile un’attenta valutazione della tua struttura societaria. Se è vero che, se l’Inps ti fa pagare senza effettivamente che il contributo sia dovuto e poi ti restituisce eventualmente il denaro, la stessa cosa può fare l’Ente. Infatti, l’Inps può chiesti i contributi se tu non li hai versati.

    Prevenire prima per non rimanere “fregati” dopo è la condizione generale per una corretta configurazione societaria votata al risparmio fiscale.

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