Amministrazione Srl: unico amministratore o più amministratori?

di Redazione Soluzione Tasse
4 Ago, 2022
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    Amministratore unico o più amministratori? Spesso nel configurare l’amministrazione della Srl è difficile dare una risposta a questa domanda. Occorre fare una scelta oculata in base alle esigenze dell’azienda.

    In questo articolo di Soluzione Tasse, oggi vedremo quando utilizzare l’amministratore unico oppure il CdA per raggiungere gli obiettivi dell’impresa e quale configurazione consente di subire di meno la tassazione.

    Amministrazione Srl: come funziona?

    L’amministratore della Srl è colui che dirige e organizza tutta l’attività dell’azienda. È una figura che ha un compito fondamentale: è responsabile della gestione della società, quindi del proprio operato, sia nei confronti dei soci che anche dei terzi. Insomma, è il rappresentante legale della società ed agisce per nome e per conto dell’impresa stessa. 

    L’amministrazione della Srl può essere esercitata in vari modi. Ad esempio, può essere svolta da un amministratore unico, da un consiglio di amministrazione o da più amministratori che possono avere poteri disgiunti o congiunti. 

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    Anche se viene consentito di poter scegliere più forme di amministrazioni, quando viene costituita la società bisogna stabilire una. Ciò non significa che la scelta deve rimanere in eterno: è possibile modificarla anche durante la vita dell’azienda. Il tutto con unico obiettivo: curare e fare gli interessi della società ed evitare di sprecare denaro in tasse.

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    Amministrazione congiunta e disgiunta: che differenza c’è?

    Nella Srl è possibile nominare un amministratore unico, ossia una sola figura che agisce in nome e per conto della società. Oppure nominare più amministratori che poi fanno parte di un consiglio di amministrazione (CdA). In quest’ultimo caso, ad essere rappresentante legale della società è il Presidente che agisce in base alle delibere del consiglio di amministrazione.

    Adottare il CdA però ha delle prerogative da considerare per evitare decisioni che possono minare la tenuta della società stessa. E questo dipende dal tipo di amministrazione scelta: congiunta o disgiunta.

    Leggi anche: Amministratore srl e dipendente della stessa società: quando è possibile?

    L’amministrazione congiunta non permette, per i vari amministratori, agire singolarmente: ogni decisione deve essere presa all’interno del consiglio.

    L’amministrazione disgiunta riconosce ad ogni amministratore il potere non solo di gestione della Srl ma anche di rappresentante legale della stessa. Questo cosa significa? Significa che l’amministratore, qualora ritiene che una decisione sia presa per il bene e l’interesse della società, può prenderla signorilmente. 

    Può agire autonomamente e prendere le decisioni che ritiene più utili per il presente e per il futuro dell’attività senza dover attendere il consenso degli altri. Inoltre non c’è alcun obbligo di dover informare gli altri prima della decisione da attuare.

    Quando utilizzare l’amministratore unico o il CdA?

    L’utilizzo del consiglio di amministrazione avviene quando vogliamo che la gestione della società sia affidata a più persone. Soggetti che sulla base dei feedback di tutti devono poi raggiungere ad una decisione conclusiva per curare gli interessi della società. 

    Ad esempio, attraverso il CdA il processo decisionale è più trasparente ed è finalizzato a trovare un punto di equilibrio per “accontentare” i vari soci della società. Ma non solo: affidare la società a persone con competenze e specializzazioni diverse consente di raggiungere efficacemente gli obiettivi.  

    In alternativa, abbiamo l’amministratore unico che rappresenta la società e gestisce tutto in maniera autonoma. In questo caso, non può essere assistito da altri amministratori che possono avere competenze variegate (marketing, commerciale) per far funzionare meglio tutta la macchina. 

    Scegliere se adottare o meno una forma di amministrazione non è una decisione da sottovalutare, perché anche se poi puoi modificare il tutto, meglio partire bene. In fondo, chi ben inizia è a metà dell’opera, quindi fare la scelta giusta all’inizio è fondamentale.

    Quindi, tornando al quesito di oggi: meglio affidare l’amministrazione ad unico amministratore o al CdA?

    Si tratta di una scelta oculata. Non possiamo dire a priori meglio far gestire tutto ad unico amministratore piuttosto che al CdA perché ogni azienda ha le proprie prerogative. Inoltre, bisogna sempre tener in considerazione le imposte e i contributi da versare, perché varia a seconda della tipologia di amministrazione scelta.

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