Aprire Società all’Estero: conviene davvero investire?

di Redazione Soluzione Tasse
12 Ott, 2023
Tempo di lettura
( parole )

Conserva ora questo articolo!

Inserisci qui sotto il tuo nome e la tua email. Riceverai subito un'email, con un link per rileggere l’articolo tutte le volte che vuoi.

    Aprire una società all’estero significa aumentare esponenzialmente le possibilità di vendita. Sono molte le imprese italiane che hanno aumentato il loro giro d’affari oltre confine o beneficiare di una tassazione vantaggiosa. Ma conviene davvero? Tutto dipende da quali obiettivi ha l’azienda. Scopriamo di più. 

    Aprire una società all’estero: cosa significa?

    L’apertura di una società all’estero è un’idea che balena nella testa di molti imprenditori. L’internazionalizzazione d’impresa è un processo che porta l’azienda ad espandere il proprio operato oltre i confini nazionali entrando, di fatto, in nuovi mercati. Non si tratta, però, di un processo semplice, perché fondamentale conoscere le normative del Paese in cui intendi andare.

    Il termine “internazionalizzare un’impresa” può essere visto sotto varie vesti:

    • esportazione, azienda vende i propri prodotti o servizi all’estero senza una presenza fisica stabile all’estero;
    • acquisizioni internazionali, azienda acquista imprese all’estero per entrare più velocemente in nuovi mercati;
    • investimenti diretti all’estero, azienda decide di aprire una propria filiale o stabilimento in un altro paese;
    • partnership, azienda collabora con imprese locali attraverso joint venture o partnership condividendo know-how e risorse e accollandosi tutti i rischi imprenditoriali;
    • franchising, azienda concede a imprenditori del posto il diritto di utilizzare il suo marchio, know-how e prodotti in cambio di royalty.

    Leggi anche: Cos’è e come evitare l’esterovestizione societaria

    Aprire una società all’estero: è possibile?

    L’apertura di una azienda all’estero è un’operazione legale al 100%. A patto, però, di conoscere tutte le normative per evitare problemi non solo di natura fiscale ma anche amministrativi.

    Pertanto, per evitare tutte queste problematiche è fondamentale pianificare per tempo tutta la procedura di espansione. Occorre fare una valutazione attenta dei mercati esteri, delle condizioni economiche e culturali, e delle normative di riferimento.

    Sono tanti i casi in cui, con l’obiettivo di sfuggire alla tassazione italiana, quella che era un’opportunità, si è rilevato un vero problema. Sono tanti, infatti, le procedure eseguite da molti professionisti per la risoluzione di questi spiacevoli eventi.

    Richiedi la tua prima consulenza gratuita

    Perché le aziende vanno all’estero?

    Il Made in Italy è un brand forte, e nonostante le varie contraffazioni, tiene botta come sempre, confermandosi solido motore di sviluppo dell’economia italiana. Secondo Rapporto Export 2023 di Sace le esportazioni di beni nel 2023 cresceranno del 6,8%, superando i 660 miliardi di euro.

    Un ottimo volano per la crescita economica. Tant’è, che tra i motivi principali che spingono le aziende ad andare all’estero è proprio l’aumento di fatturato.

    Il mercato attuale, tra l’altro, è in continua evoluzione e avvolto da una spirale di incertezza dovuto all’inflazione e all’aumento continuo delle materie prime energetiche. Di conseguenza, operare in più mercati, potrebbe aiutare a diversificare il rischio, senza stringerlo in un solo Paese.

    Leggi anche: Internazionalizzazione d’impresa: come andare all’estero senza incorrere in rischi e annullando l’impatto del Fisco

    Un altro vantaggio di andare all’estero potrebbe essere quello aumentare la brand awareness. L’aumento del raggio di azione, infatti, permette all’impresa di farsi conoscere e incrementare esponenzialmente l’autorità del proprio marchio.

    Ultimo motivo, ma non per importanza, che spinge ad andare all’estero è volontà di ridurre la pressione fiscale a carico dell’impresa. Anche in questo caso, però va trovato il Paese dove realmente l’impresa può generare un forte risparmio fiscale.

    Tuttavia, però, il Paese dove la tassazione è più bassa, non sempre coincide con quello in cui l’azienda si vuole trasferire. Oppure non coincide con il Paese in cui l’azienda potrebbe avere mercato. Quindi l’impresa si troverebbe a pagare di meno, ma anche con guadagni minori.

    Pertanto, prima di ogni azione, è opportuno fare delle attente valutazioni e capire qual è il reale motivo che ti spinge ad andare all’estero con la tua azienda. In fondo, andare all’estero non è sempre un’opportunità soprattutto se l’obiettivo è ridurre le imposte.

    È davvero un’opportunità andare all’estero?

    Se l’obiettivo è aumentare il fatturato, ben venga l’apertura di una società in qualsiasi altro Paese fuori dall’Italia.

    Se il tuo intento è aprire un’azienda estera solo per usufruire del sistema fiscale vantaggioso rispetto a quello italiano, devi sapere che stai compiendo un errore. Anche in Italia è possibile beneficiare di una sistema fiscale più benevole con l’applicazione della strategia giusta.

    Quale?

    La pianificazione fiscale.

    Leggi anche: Come attuare la pianificazione fiscale con lo Schema a 4 livelli

    Grazie alla pianificazione fiscale, hai la possibilità di:

    • ottimizzare la fiscalità della tua impresa;
    • sapere in anticipo quanto tasse paghi nei vari mesi/anno;
    • avere maggiore liquidità;
    • investire nella crescita aziendale.

    In più, se affiancata da un’adeguata pianificazione patrimoniale, oltre alla riduzione delle tasse, avrai la possibilità di blindare la ricchezza aziendale e inserirla in una cassaforte.

    Perché andare all’estero quando puoi tranquillamente operare in Italia, anche espandendo il tuo business?

    Come Soluzione Tasse, grazie al nostro team di 35 professionisti, tra cui Dottori Commercialisti, Avvocati e Tributaristi, possiamo aiutarti a:

    • attuare una pianificazione fiscale strategica per ridurre il carico fiscale dal 20% al 70%;
    • tutelare il patrimonio aziendale per mettere la propria ricchezza al riparo dai possibili creditori (che possono essere Fornitori, Banche e soprattutto Fisco);
    • ottenere una crescita esponenziale, attraverso gli stessi strumenti che abbiamo usato per creare da zero e in soli 5 anni, un gruppo aziendale che fattura oltre 25 milioni e che abbiamo quotato alla borsa di Milano.

    Compila ora il questionario: 2 minuti del tuo tempo possono cambiare per sempre il tuo futuro fiscale, della tua impresa e della tua famiglia.

    Richiedi la tua prima consulenza gratuita


    Condivi l'articolo