Autofinanziarsi o fronteggiare la crisi di liquidità: questi sono i principali motivi per cui si ricorre all’aumento di capitale. Oppure per dare un segnale di “potere” societario a investitori e creditori.
Nell’ambiente imprenditoriale spesso si sente parlare di aumento di capitale della società, ma cos’è veramente, come e perché viene fatta questa operazione.
Aumento di capitale: che cos’è?
Una società, e nella fattispecie la srl, non può essere costituita senza l’apporto di capitale da parte dei soci. L’apporto di capitale, rappresentato dai conferimenti dei soci, può essere effettuato con denaro, prestazioni oppure beni.
Il capitale sociale è un elemento fondamentale della srl e rappresenta il valore complessivo di cui la srl si è dotata per avviare la propria attività imprenditoriale. Il conferimento versato da ogni socio rappresenta la quota di partecipazione all’interno della società.
La somma di denaro conferita, inoltre, rappresenta anche l’importo con la quale la srl si impegna a rispondere di eventuali debiti nei confronti di terzi. È una sorta di garanzia per il soddisfacimento dei crediti dei creditori.
L’apporto di denaro è effettuato dai soci nella fase di costituzione e non deve essere confuso con il patrimonio sociale della srl. Questo perché, nel tempo, proprio il patrimonio può variare in base all’andamento economico dell’azienda.
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Il capitale sociale, invece, deve mantenere sempre lo stesso valore, a meno che i soci non decidano di modificarne la base già versata. Può essere, infatti, aumentato o diminuito. A queste modifiche può seguire poi una rimodulazione del patrimonio (in base alle esigenze pure dell’impresa).
Per questo motivo, parliamo di aumento di capitale. Quindi, il capitale non è fisso e manco immutabile ma può variare anche considerando la volontà dei soci, e non solo l’andamento societario. Il suo valore, insomma, cambia ma per farlo è necessario seguire una serie di condizioni imprescindibili.
Come si effettua l’aumento del capitale sociale?
La srl può decidere se aumentare o meno il capitale sociale. E queste operazioni possono essere egizi per diversi motivi. Può, ad esempio, essere aumentato per attirare nuovi investitori (non è il caso delle srl familiari che tendono a essere chiusi tra i membri della famiglia) oppure per dare un segnale di “potere” nei confronti dei creditori attuali e potenziali. L’aumento di capitale, inoltre, può essere effettuato in momenti di crisi di liquidità.
A prescindere dalle esigenze che spingono o meno a effettuare l’aumento di capitale, la modifica non può essere fatta senza una delibera assembleare (articolo 2480 Codice Civile). Questo perché si tratta di intervenire direttamente sull’atto costitutivo. Subito dopo la delibera, infatti, l’atto straordinario deve essere trascritto nel Registro delle Imprese.
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L’aumento di capitale nella srl può avvenire attraverso l’emissione di nuove quote oppure aumentando il valore di quelle già preesistenti. Per effettuare l’aumento di capitale è fondamentale non va sia segnalata alcuna perdita di capitale pari a 1/3 di quello sottoscritto.
Quindi, l’aumento del capitale è possibile solo se prima si è provveduto a una riduzione dello stesso. In questo contesto, gli amministratori sono piegamenti responsabili dell’inosservanza di questa condizione. Inoltre, per le azioni già esistenti è necessario che vi sia stato il loro totale conferimento.
2 modalità di aumento di capitale
Il capitale sociale può essere aumentato in maniera:
- onerosa: avviene attraverso l’apporto di nuovi conferimenti che, conseguentemente, aumentano il patrimonio sociale;
- gratuita: avviene attraverso l’utilizzo di riserve o i fondi del patrimonio precedentemente raccolte dall’impresa negli anni e traslate nel capitale per aumentarlo.
Tra un aumento e l’altro, è doveroso affermare che, oltre all’incremento di capitale, la srl può subire anche una riduzione dello stesso. La riduzione è dovuta per legge quando le perdite della società superano 1/3 del capitale sociale. Può essere anche decisa dai soci quando notano che il capitale sociale è più alto rispetto a quello che serve realmente all’impresa.
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Aumento di capitale a titolo oneroso: come avviene?
Aumentare il capitale a titolo oneroso significa apportare nuovi conferimenti. Si tratta, quindi, di un’operazione mediante la quale i soci apportano denaro generando, così, un incremento del patrimonio sociale.
Insomma, parliamo di un vero e proprio incremento, che possiamo definire reale, perché i soci apportano subito ricchezza per incrementare l’attività. L’operazione si realizza previa delibera dell’assemblea straordinaria dei soci. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 2443 Codice Civile, può essere deliberata anche direttamente dagli amministratori.
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L’aumento di capitale è possibile solo a determinate condizioni:
- i soci sottoscriventi, infatti, non devono avere alcun debito con la società (relativamente a operazioni di aumento effettuate precedentemente con la stessa società). Questo perché? Perché al momento della costituzione, i soci, possono versare solo il 25% del capitale, generando così un debito da scontare prima dell’operazione di aumento;
- non vi devono essere registrate perdite di un certo rilievo. Insomma, non devono sussistere perdite pari o superiori a un terzo del capitale sociale. Nel caso in cui tali perdite siano tali, occorre prima ridurre il capitale e poi procedere all’aumento con nuovi conferimenti.
Se le condizioni sono rispettate allora si può procedere all’aumento di capitale.
Cosa possono conferire i soci?
I soci possono conferire, oltre al denaro, anche beni in natura. Se vengono conferiti beni in natura, è come se si realizzasse un trasferimento, ad esempio di un immobile, dentro la società.
Prima di procedere con questa operazione, sarà compito del notaio fare tutte le verifiche del caso e stipulare una perizia giurata per stabilire il valore dell’immbolie. Inoltre, deve provare che la parte di capitale sottoscritta non sia inferiore.
Aumento di capitale a titolo gratuito: come avviene?
L’aumento gratuito del capitale sociale, regolato dall’articolo 2442 del Codice Civile a differenza del metodo a pagamento, si realizza attraverso l’imputazione a capitale di determinate riserve accumulate durante gli esercizi. Dunque, si verifica un aumento solo del capitale, mentre il patrimonio rimane stabile.
La modalità di aumento a titolo gratuito si realizza immediatamente, a differenza del metodo oneroso che necessità di una un procedimento ben delineato. In questo modo, l’aumento è istantaneo e, di conseguenza, si ha l’immediata modifica del capitale sociale. Non occorre, infatti, attendere la decisione dei soci di sottoscrivere o meno mediante nuovi conferimenti.
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Il presupposto per il quale l’aumento di capitale a titolo gratuito sia valido è che queste riserve devono esserci realmente e devono essere iscritte nel bilancio sociale. Sarà compito del notaio verificare l’esistenza e le tipologie di riserve che possono essere imputate a capitale.
Un aiuto per aumentare il capitale (e non solo!)
Per effettuare l’aumento di capitale, a causa anche della crisi pandemica che ci ha colpito in questi due anni, attraverso alcuni decreti sono stati introdotte alcune misure fiscali per agevolare questa procedura.
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