Anche per il 2023 le imprese possono riconoscere ai propri dipendenti i bonus benzina beneficiano dell’esenzione fiscale e contributiva fino a 200 euro per ogni lavoratore. La somma erogata sotto forma di bonus, indipendentemente dal tipo di rapporto di lavoro subordinato, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore.
Bonus benzina 2023: cosa prevede la norma?
Le imprese, sulla base delle direttive normative stabilite nel 2022, anche nel 2023 possono riconoscere ai propri dipendenti i famosi buoni benzina senza concorrere alla formazione del reddito.
Il valore dei buoni benzina 2023 è pari a 200 euro per ogni lavoratore e non deve essere considerato al fine del raggiungimento del limite di esenzione pari a 258,23 euro annuo previsto per i fringe benefit. L’importo, oltre che alla formazione del reddito, è esente anche dal punto di vista previdenziale.
Il buono benzina può essere riconosciuto una sola volta durante il periodo intercorso tra 1 gennaio e 31 dicembre 2023. Oltre questa data, stando alle disposizioni attuali, potrebbe andare a concorrere alla formazione del reddito del dipendente.
Il bonus, inoltre, deve essere considerato come una somma aggiuntiva ai già previsti 258,23 euro (articolo 51 comma 3 del Tuir) spingendo così, l’eventuale fringe benefit che può erogare l’azienda al totale complessivo pari a 458,23 euro.
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Bonus benzina 2023: attenzione al superamento della soglia
Dunque, entro la soglia dei 200 euro per i buoni benzina, e 238,23 per gli altri fringe benefit, non sono dovute tasse. Il superamento della soglia dei 200 euro rende tassabile l’intero importo e non solo la parte eccedente.
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Esemplificando, se eroghi come azienda 230 euro di bonus benzina al tuo dipendente ad essere tassate non è solo la parte eccedente, cioè 30 euro, ma tutta la somma, ovvero 230 euro. Questo è quanto previsto dall’articolo 1 comma 1 del cosiddetto Decreto Trasparenza. Per cui è necessario prestare molta attenzione nello sfruttare questa agevolazione fiscale.
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Bonus benzina 2023: soggetti destinatari
I destinatari dei bonus benzina 2023 sono tutti i lavoratori di aziende private indipendentemente dalla tipologia di contratto subordinato in essere.
Il requisito necessario per poter beneficiare del buono benzina è essere titolare di un reddito di lavoro dipendente.
Possono beneficiare dell’agevolazione anche i coloro che:
- non svolgono un’attività non commerciale,
- compresi tutti i lavori autonomi.
La condizione per beneficiare dell’agevolazione da parte di questi ultimi soggetti è disporre di dipendenti.
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Al momento, in continuità con le disposizioni del passato, sono escluse dall’agevolazione le amministrazioni pubbliche. Rientrano, invece, anche gli enti pubblici economici, che non rientrano tra le amministrazioni pubbliche, e quindi si considerano privati.
Bonus benzina 2023: deducibilità in capo all’azienda
Se per il dipendente non concorre alla formazione del reddito imponibile, e nemmeno influisce sulla contribuzione previdenziale, quando all’azienda, il bonus benzina è integralmente deducibile dal reddito d’impresa (articolo 95 del Tuir). Il costo connesso all’acquisto del buono carburante, l’azienda lo deduce ai fini dell’imposta sul reddito, riducendo la tassazione in capo alla stessa.
Dunque, anche se si tratta di una misura eccezionale che può essere utilizzata fino al 12 gennaio 2024 (come previsto dalla precedente normativa in questione) sfruttarla dall’azienda è molto importante perché:
- migliora il clima aziendale e il rapporto tra la stessa e il dipendente che si sente considerato e coccolato;
- la deducibilità permette di ridurre la base imponibile sulla quale viene calcolata la tassazione subita dall’impresa.
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Un duplice vantaggio da considerare assolutamente.
L’utilizzo del bonus è del tutto facoltativo. Sei tu imprenditori che decisi se erogare il bonus, oppure no, ai tuoi dipendenti. Ma visti i benefici che puoi ottenere deducendo integralmente questo costo, e non solo, utilizzare questi buoni potrebbe essere molto vantaggioso per la tua azienda.
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