Trasferire l’azienda all’erede è un’operazione che deve essere eseguita pianificata per tempo per garantire la competitività dell’impresa. È una grande sfida che si trova ad affrontare l’azienda e, come tale, deve essere curata in ogni minimo dettaglio.
Ma perché è estremamente consigliato effettuare il passaggio generazionale proprio ora? Continua a leggere il nostro articolo e scoprirai il perché.
Perché proteggere e trasmettere il patrimonio? Quali rischi?
Per costruire un patrimonio ci vuole una vita, o quasi. Per perderlo basta un attimo. Pertanto, avviare un processo di protezione patrimoniale, affiancato dal passaggio generazionale, è fondamentale per ogni imprenditore.
Il patrimonio va protetto per evitare che venga perso per sempre. Ad esempio, a causa di eventi negativi imprevisti o perché avendo scelto una forma giuridica errata per fare impresa si è sottoposti a responsabilità patrimoniale illimitata. Quindi con il pericolo di dover dare tutto per remunerare i creditori.
La ricchezza, infatti, può essere soggetta a numerosi rischi, quali:
- errori professionali;
- scellerate pretese del Fisco;
- errori imprenditoriali;
- dispute con i soci;
- contese contrattuali;
- separazioni o divorzi;
- azioni giudiziarie.
Tutti questi avvenimenti possono portare via il tuo patrimonio personale e anche quello aziendale. Ovvero tutta quella ricchezza che, per anni, hai costruito con la tua attività imprenditoriale. Proteggere, insomma, è la via maestra per conservare il la ricchezza nel tempo.
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Il patrimonio viene trasmesso, invece, per evitare di disperdere valore durante il passaggio generazionale tra i vari eredi. Come la protezione, anche questa operazione deve essere fatta per tempo. Dunque, non quando, tra gli eredi, siano già sorti dei problemi che possono ledere l’operazione.
La ricchezza, infatti, viene trasmessa per tempo per:
- mantenere l’integrità del patrimonio;
- ottenere benefici fiscali;
- prevenire liti tra gli eredi.
Nonostante i rischi appena detti, che possono riguardare sia la protezione che la trasmissione del patrimonio, ancora oggi, questi aspetti vengono sottovalutati dall’imprenditore.
Quando proteggere e trasmettere il patrimonio?
Il patrimonio va protetto quando ancora non è in pericolo da parte di aggressioni di terzi. Va protetto, insomma, quando i rischi sopra elencati non si sono ancora manifestati perché a quel punto è difficile blindarlo; e il rischio di perderlo è ancora più elevato.
Se decidi di proteggerlo dopo le avvenute aggressioni, gli atti posti in essere per la protezione possono essere annullati attraverso azioni revocatorie. È come se il patrimonio non è mai stato protetto, poiché qualsiasi strumento utilizzato può essere revocato. Nella peggiore delle ipotesi, inoltre, puoi essere accusato anche di responsabilità per atti fraudolenti.
Quanto alla ricchezza accumulata, prima viene trasmessa, meglio è, visto che i benefici fiscali sono ancora importanti. Pensare di rimandare significherebbe ignorare i vantaggi fiscali di cui puoi beneficiare.
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Perché fare ORA il passaggio generazionale?
Trasmettere il patrimonio personale e aziendale ora significa beneficiare di esenzioni specifiche. In Italia, infatti, trasferire un bene oggi, è molto più vantaggioso rispetto agli altri paesi UE. Non che l’Italia sia un paradiso fiscale in questo contesto, ma poco ci manca poiché le aliquote sono quasi irrisorie.
Nei principali paesi europei, l’imposta di donazione e successione varia da nazione a nazione. Ad esempio:
- in Francia è possibile trasferire gli assets tra i coniugi senza alcuna aliquota. Se il trasferimento riguarda i figli, invece, l’aliquota da scontare è pari al 25% su un valore superiore ai 200.000 euro;
- in Germania è possibile trasferire gli assets tra i due coniugi pagando un’aliquota pari al 19% su un valore superiore ai 400.000 euro. Nel trasferimento di beni tra padre e figlio prevista la stessa aliquota su un valore che supera i 500.000;
- in Spagna non c’è distinzione tra coniugi figli. L’aliquota da versare per il trasferimento di asset è pari al 19% su un valore superiore ai 16.000 euro.
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In Italia, invece, l’aliquota da versare è pari al 4%, mentre la franchigia è di 1.000.000 euro.
Ipotizziamo il trasferimento di un immobile pari a 1.000.000 di euro: quale sarebbe la tassazione nei principali paesi europei oggi e in Italia?
- in Francia, imponibile 900.000 euro (poiché la franchigia è pari a 100.000 euro), imposta da versare pari a 255.000 (25% di 900.000);
- in Germania, imponibile 600.000 euro (poiché la franchigia è pari a 400.000 euro), imposta da versare pari a 111.000 (19% di 600.000);
- in Spagna, imponibile 984.000 euro (poiché la franchigia è pari a 16.000 euro), imposta da versare pari a 201.720 (16% di 984.000).
In Italia, invece, visto che la franchigia è pari a 1.000.000 di euro, non c’è da scontare alcuna aliquota. Fino ad un milione, se si trasferiscono assets da padre e figlio o coniugi non si paga nulla. Superata la franchigia si paga il 4%.
Cosa potrebbe succedere in Italia?
Questa è l’aliquota da scontare oggi in Italia, ma in futuro sarà ancora così?
Forse si, forse no!
Da tempo, infatti, si parla di una possibile rimodulazione della tassazione delle successioni proprio per adeguarci al sistema europeo (eh si, quando si tratta di aumentare le tasse ci adeguiamo, quando le dobbiamo abbassare no!).
Si ipotizza, ma ancora non c’è nulla di certo, l’inserimento di un’aliquota del 25% con una franchigia di 200.000 euro. In questo modo, oltre il valore di 200.000, scatterebbe subito la tassazione. Uno svantaggio elevato rispetto ai benefici che si possono trarre con l’attuale fiscalità.
Pianificare per tempo la protezione del patrimonio affiancata da un’adeguata processione di passaggio generazionale, è un’operazione che, come hai potuto vedere, non è possibile rimandare. Rischiare di pagare il 25% invece del 4%, è un pericolo che non devi correre.
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