Come si struttura una holding? Qual è la forma perfetta?

di Redazione Soluzione Tasse
5 Ott, 2023
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    La holding solitamente ha una struttura gerarchica dove a capo troviamo la società madre e in fondo la società figlia (o operativa). Tuttavia, l’impostazione può variare, soprattutto se vogliamo evitare contrasti tra i soci che possono influenzare negativamente la gestione dell’azienda. In questo articolo vediamo quale potrebbe essere la forma perfetta per raggiungere due obiettivi: riduzione delle imposte e protezione patrimoniale.

    Esiste una struttura di holding perfetta?

    Nelle varie consulenze effettuate sui nostri clienti, molto spesso ci siamo confrontati con lo strumento della holding company e del suo corretto utilizzo. Spesso, nella prima fase della consulenza, ciò che ci viene chiesto è:

    • come si struttura una holding?
    • è possibile utilizzarla per ridurre le imposte?
    • è possibile proteggere il patrimonio aziendale?
    • è possibile utilizzarla per effettuare il passaggio generazionale?
    • se la posso utilizzare, come la devo strutturare?

    Leggi anche: Cos’è una holding: modelli, principali utilizzi e riorganizzazione societaria 

    Relativamente all’ultima domanda, sottolineiamo che non esiste una struttura perfetta perché esistono diversi tipi di holding e tante forme.

    Come sai, ogni impresa agisce in un determinato mercato e fa parte di uno specifico settore. Ciò significa che, imprese e imprenditori, hanno interessi e obiettivi diversi tra di loro. Di conseguenza, ciò che va bene per l’azienda X non non va per l’azienda X. 

    Pertanto, esistono varie strategie per costituire una holding; e in particolare abbiamo due possibili soluzioni per un corretto utilizzo di questo veicolo societario, soprattutto nelle imprese a gestione familiare.

    Una possibile struttura di holding

    Supponiamo vi siano due soci di una società operativa, entrambi al 50%.

    La prima operazione da fare è creare una holding con entrambi i due soci. 

    Quindi, gerarchicamente avremmo:

    • Socio A e Socio B;
    • Holding Beta;
    • Società operativa.

    Un’operazione effettuata secondo il principio della neutralità fiscale, quindi senza generazione di plusvalenze (articolo 177, comma 2, Tuir).

    La struttura creata ti consente di:

    • beneficiare di vantaggi fiscali: gli utili ricevuti dalla holding sono tassabili ai fini Ires solo per una porzione pari al 5% (il restante 95% non è tassabile);
    • eliminare liti tra i soci: eventuali dissidi tra i soci sarebbero discussi all’interno della holding lasciando la società operativa di esercitare la prima attività senza problemi. 

    Per approfondire leggi anche: I vantaggi della holding di famiglia

    Dunque, con questa impostazione, i due soci possono beneficiare di due vantaggi di primaria importanza. Allo stesso tempo, però, la struttura utilizzata non consente di risolvere tutte le questioni che possono nascere tra i soci. 

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    È possibile dividere il 50% della holding?

    Supponiamo, ad esempio, che un socio voglia cedere la propria quota a uno dei suoi figli, o moglie. La domanda da porsi è:

    • può farlo liberamente oppure è limitato?

    Si, può farlo, previo parere positivo del socio.

    Perché?

    Perché non tutti i soci vedono di buon grado l’entrata di nuovi soggetti, soprattutto se familiari dell’altro associato. Vi sono altri, invece, che accettano 

    senza questione l’entrata di nuovi soci dentro l’azienda. 

    Leggi anche: Cos’è una holding: modelli, principali utilizzi e riorganizzazione societaria

    Il socio, per cedere la propria quota e far entrare in azienda chi meglio crede, deve organizzare la società in modo tale che questi disaccordi siano eliminati alla fonte.

    Non solo, perché a questo limite, si aggiunge un altro vincolo legato ai guadagni generati dalla società operativa – solitamente una società a responsabilità limitata. Se da un lato non pago Ires su tutto il dividendo, dall’altro, è pur vero che il socio non può prelevare alcun utile. Di conseguenza, gli investimenti dovrebbero essere concordati, per evitare ulteriori disguidi.

    Una seconda struttura per allentare eventuali tensioni

    Una possibile struttura, in questo caso, sarebbe la creazione di personal holding. Una forma societaria che, come dice la parola stessa, è personale e appartiene a ogni socio. Ognuno ha la sua.

    Nella scala gerarchica societaria si inserisce tra i soci e la holding comune.

    In questo modo ogni socio può:

    • far entrare nella propria holding quale familiare vuole; 
    • investire i guadagni separatamente perché la holding comune le distribuirà alla personal.

    Tuttavia, pur non generando alcuna plusvalenza fiscale, la creazione della personal holding, rispetto a quella comune, richiede il rispetto di alcune condizioni. L’applicazione di questa strategia, anche se può sembrare banale, non lo è. È facile cadere nell’errore in fase di applicazione. 

    Per creare questa tipologia di holding occorre che le partecipazioni conferite rappresentino almeno:

    • il 2% di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore per titoli negoziati in mercati regolamentati o 20% per tutti le altre partecipazioni;
    • il 5% di partecipazione al capitale sociale per titoli negoziati in mercati regolamentati o 25% per tutte le altre partecipazioni.

    Inoltre, le partecipazioni devono essere conferite in società esistenti (o di nuova costituzione).

    Una struttura societaria per ogni esigenza

    Una struttura per ogni interesse imprenditoriale e situazione aziendale; e quindi, chiunque può utilizzare la holding?

    Sì, ma prima bisogna analizzare attentamente la situazione della tua azienda per capire gli obiettivi e le esigenze, e poi creare le migliori strategie su misura. 

    La strutturazione della holding, come tutta la pianificazione fiscale, è paragonabile a un abito sartoriale. Ogni soluzione, infatti, viene cucita su misura dell’azienda. Per cui, va creata una struttura societarie per ogni esigenza.

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