Il compenso erogato all’amministratore deve essere deliberato dall’assemblea preventivamente. Tuttavia, è possibile sanare la mancata delibera in un secondo momento e assicurare l’erogazione della somma nonché la sua deducibilità.
In questo articolo vediamo com’è possibile regolarizzare il compenso non deliberato e come rendere deducibile tale somma, utile a ridurre le imposte a debito.
Compenso amministratore srl: a cosa serve la delibera?
L’amministratore della srl è la figura a cui spetta la gestione sociale della società. Ha poteri generali di direzione, amministrazione e rappresentanza della società. Questo compito può essere svolto dal socio oppure da una persona giuridica.
Per il ruolo che svolge, l’amministratore ha diritto a un compenso, meglio noto come compenso amministratore. Quest’ultimo, non è altro che la somma di denaro che viene erogata all’amministratore della srl in ragione dell’attività che svolge.
Il compenso, deve essere stabilito secondo un iter procedurale ben preciso, onde evitare l’insorgere di problemi di natura tributaria in futuro. L’articolo 2389 del Codice civile al comma 1, infatti, che il compenso all’amministratore deve essere stabilito “all’atto della nomina o dall’assemblea”.
La delibera assembleare, secondo la teoria sempre più consolidata della giurisprudenza, è obbligatoria per due ragioni. La prima, è ovvia, e serve a stabilire la somma da erogare; la seconda per rendere deducibile il compenso erogato all’amministratore.
In questo modo, viene permesso di ridurre l’imponibile sul quale viene calcolato il 24% di Ires, poiché per la società rappresenta un costo. L’amministratore, dal canto suo, essendo molte volte socio o lo stesso imprenditore, può prelevare alcuni utili dalla srl senza passare dalla distribuzione degli utili.
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L’emolumento nei confronti dell’amministratore per essere deducibile, deve basarsi sul principio della certezza del costo. In pratica, se questo è certo, quindi viene sostenuto veramente e non ipoteticamente, allora l’azienda lo può portare in deduzione. Viceversa, se non vi è certezza.
La delibera deve essere preventiva?
La certezza del costo, viene garantita dalla delibera assembleare. Infatti, quest’ultima deve essere stabilita preventivamente in quanto è funzionale ad assicurare le certezza.
La mancanza di una delibera specifica rende nullo l’atto attraverso il quale viene stabilito il compenso da erogare all’amministratore. Di conseguenza, non potrà essere portato in deduzione dalla srl.
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Nella vita dell’azienda, può capitare che questa delibera non esista perché non è stata stabilita subito. In questo caso, non è possibile portare in deduzione questo ipotetico costo.
Tuttavia, ciò non vuol dire che non puoi sanare la situazione e stabilire la somma del compenso spettante all’amministratore in un secondo momento, così da rendere deducibile questo costo. Anzi, puoi farlo, ma rispettando alcune condizioni.
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La delibera può essere stabilita in futuro?
Secondo la sentenza della Corte di Cassazione n. 24652 del 2022 è possibile sanare la mancanza di delibera assembleare che stabilisca l’attribuzione del compenso agli amministratori.
La sentenza in esame, infatti, afferma che:
- la delibera non deve essere necessariamente preventiva per avere la certezza del costo e quindi renderlo deducibile;
- la mancanza della delibera può essere sanata a posteriori e, specificatamente, nel momento in cui viene approvato il bilancio.
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Concentrandoci sull’ultimo punto, la Corte di Cassazione, ha stabilito che è possibile regolarizzare l’attribuzione del compenso a posteriori, e quindi in sede di approvazione del bilancio, ma solo a una condizione.
In sede di approvazione del bilancio, infatti l’assemblea deve espressamente deliberare il compenso dell’amministratore perché la semplice approvazione del bilancio, con indicazione di tale voce di costo, non è sufficiente a garantire la deducibilità di tale spesa.
Porre attenzione non solo alla delibera
L’esistenza della delibera non è l’unico elemento da attenzionare in sede di attribuzione del compenso. Molto importante è anche stabilire un somma che non abbia effetti negativi sull’amministratore, che di solito è lo stesso imprenditore.
La somma, infatti, deve essere modesta. Una cifra elevata, ti permetterà di avere una deducibilità maggiore e quindi meno Ires da pagare. Di contro, l’Irpef e l’Inps a carico dell’amministratore, che spesse volte sei tu imprenditore, ti assoggetterebbero a una pressione fiscale molto pesante.
Dunque:
- meno tasse per la srl;
- maggiori tasse per l’amministratore.
Tutto ciò, snaturerebbe il vantaggio di utilizzare il compenso amministratore non solo per rinumerare quest’ultimo, ma anche per ridurre la pressione fiscale a debito.
Prima di stabilire il compenso, quindi, è fondamentale valutare queste dinamiche per evitare di subire una pesante tassazione. E per farlo devi affidarti a professionisti specializzati nel risparmio fiscale delle srl.
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