A setaccio tutti i conti delle imprese italiane!
L’Agenzia delle Entrate per la prevenzione e contrasto all’evasione fiscale avvia, per i prossimi 3 anni, una serie di attività basate sull’analisi dei dati e delle informazioni a disposizione (fattura e corrispettivi elettronici), ma anche su approcci diversi a seconda del tipo del livello di rischio del contribuente.
Il Fisco inizierà, infatti, un controllo a tappeto anche su tutti i conti correnti al fine di evidenziare qualsiasi caso di evasione fiscale e valutare se, quello dichiarato, è in linea o meno con quello che hai realmente speso.
Chi viene controllato?
La tecnologia, ormai, oltre a portare dei vantaggi per la tua impresa, devi sapere che viene utilizzata anche dall’Agenzia delle Entrate per verificare se “ti comporti bene o meno” nei confronti del Fisco. Infatti, big data ed intelligenza artificiale, attraverso controlli incrociati, sono diventati gli strumenti chiavi per contrastare l’evasione fiscale.
Cambiano, pertanto, le procedure per selezionare il contribuente, molto più evolute del passato. Mentre, a te, un eventuale riscontro negativo nei tuoi confronti ti viene inviato mediante la classica lettera di compliance (per altro già partite).
Ma la cosa che veramente più scalpore è il fatto che, anche se hai utilizzato la fattura elettronica per primi due trimestri, ma non hai inviato la relativa comunicazione IVA, sei sempre soggetto a controllo e, quindi destinatario di lettera di compliance.
Ovviamente, i soggetti messi sotto controllo sono sempre gli stessi: piccole e medie imprese.
Confrontare i dati delle fatture attive e passive elettroniche, nonché dei corrispettivi, con quanto poi realmente hai riportato nelle comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche IVA e successivamente con la stessa dichiarazione IVA, aiuterà l’Agenzia delle Entrate, tra le tante cose, di capire il tuo grado di rischio per i successivi controlli.
Perché, come sai, quando ti fanno un controllo, il secondo ed il terzo sono una conseguenza. Poiché, stando le loro disposizioni, spesso, i controlli vengono fatti a campione, ma al contempo, ad essere controllati sono sempre gli stessi.
Praticamente il campione sei sempre tu.
Ad essere maggiormente controllati sono le operazioni attive e tutto ciò che porti in detrazione, ovvero costi non inerenti alla tua attività.
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5 fattori di rischio
Verrai, inoltre, valutato prendendo in considerazione determinati valori di rischio. L’Agenzia delle Entrate, tra i fattori che possono mettere a rischio la tua azienda, quindi essere più soggetta a controllo, mette almeno 5:
- presenza di crediti IVA non sono giustificabili;
- constatazione di bassa redditività anche in presenza di ricavi apparentemente costanti o in crescita;
- acquisti mediante attività che hanno un codice ATECO con la dicitura n.c.a., ovvero attività di consulenza tecnica;
- presenza di voci di costo irrilevanti per la stima dei ricavi (c.d. costi residuali);
- presenza di acquisti fatti da soggetti non conformi con le dichiarazioni presentate.
Occhio vigile anche sulle attività all’estero
Occhio di riguardo anche per il contrasto agli illeciti fiscali a carattere internazionale. Questo perché, sempre anche grazie alla tecnologia e ad accordi internazionali, la nostra Agenzia delle Entrate, attraverso le direzioni territoriali opera in maniera stretta ed assidua con altri organismi preposti al controllo di altri paesi.
Ed in questo caso, entra in gioco non solo la fattura elettronica ma anche l’esterometro. Ma, un particolare riguardo, sarà dato a tutti quei fenomeni sempre più diffusi come: residenze fittizie, irregolare trasferimento oppure detenzione all’estero di attività produttive di reddito.
L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è volto a contrastare qualsiasi tipo di fenomeno di pianificazione fiscale nazionale, ma anche internazionale, aggressivo.
Che sia pianificazione fiscale nazionale o internazionale è importante sempre valutare gli strumenti che vengono utilizzati per abbattere il carico fiscale (perché la pianificazione serve proprio a pagare meno tasse). Il problema, però, è che, molto spesso, si fa un uso spropositato al limite dell’evasione (e questo succede perché non si conosce in maniera approfondita la materia).
Affidarsi a professionisti specializzati in risparmio fiscale è importante, perché per abbattere il carico fiscale, non è necessario nascondere ciò che si ha all’estero o utilizzare strumenti borderline, ma è vitale pianificare in maniera onesta e legale, utilizzando solo strumenti fiscalmente inattaccabili.