Proroga dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 e in ricerca e sviluppo. Vediamo quali sono le novità fiscali apportate dalla Legge di Bilancio 2022, soprattutto per il triennio 2023-2025, per tutte le imprese che vogliono trasformarsi tecnologicamente usufruendo delle agevolazioni fiscali messe a disposizione dallo Stato.
Crediti d’imposta: le novità del 2022
La Legge di Bilancio modifica i crediti d’imposta relativi alla trasformazione tecnologica voluta da Industria 4.0. Rispetto al 2021, nel 2022 le agevolazioni sono inferiori. Peggioramento che, ahinoi, sarà ancora più evidente nel triennio 2023-2025 (come stabilito dalla Legge di Bilancio 2022).
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura variabile a seconda dell’ammontare e al tipo di investimento effettuato. Ma per capire meglio di cosa si tratta e quali sono le novità, entriamo meglio nei dettagli, andando a vedere le percentuali di credito riconosciute e i limiti di investimento per ogni agevolazione fiscale (che sia per investimenti strumentali o ricerca e sviluppo).
Credito d’imposta investimenti in beni strumentali
Il credito d’imposta investimenti in beni strumentali varia a seconda che si tratti di beni materiali che immateriali. Le agevolazioni per gli investimenti in beni materiali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese sono prorogate, anche se con percentuali minori, per il triennio 2023-2025.
Il bonus è riconosciuto nella misura del:
- 20% del costo, per investimenti fino a € 2,5 milioni;
- 10% del costo, per investimenti superiori a € 2,5 milioni e fino a € 10 milioni;
- 5% del costo, per investimenti superiori a € 10 milioni e fino a € 20 milioni;
Queste percentuali valgono per gli acquisti effettuati dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 se entro il 31 dicembre 2025, se l’ordine è accettato e versato acconto del 20%.
Per quanto riguarda i beni immateriali, sempre riconducibili al programma Industria 4.0 possono beneficiare del bonus nella misura del:
- 20% del costo, limite di spesa € 1 milione. Investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2023;
- 15 % del costo, limite di spesa € 1 milione. Investimenti effettuati dall’1 gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024;
- 10% del costo, limite di spesa € 1 milione. Investimenti effettuati dall’1 gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025;
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni mediante soluzioni di cloud computing.
Credito d’imposta investimenti in ricerca e sviluppo
Modifiche anche per il credito investimenti in ricerca e sviluppo che viene prorogato fino a dicembre 2031. In particolare, il bonus è riconosciuto nella misura del:
- 20% nel limite massimo annuale di € 4 milioni per attività fino al 31 dicembre 2022;
- 10% nel limite massimo annuale di € 5 milioni per attività successive al 31 dicembre 2022 e fino al 31 dicembre 2031;
Per quanto riguarda invece quello relativo all’innovazione tecnologica è così riconosciuto negli anni nella misura del:
- 10% nel limite massimo annuale di € 2 milioni per attività fino al 31 dicembre 2023;
- 5% nel limite massimo annuale di € 2 milioni per attività successive al 31 dicembre 2023 e fino al 31 dicembre 2025.
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Il relativo credito destinato alla categoria design e ideazione estetica viene così modificato negli anni fino a 2025:
- 10% nel limite massimo annuale di € 2 milioni per attività fino al 31 dicembre 2023;
- 5% nel limite massimo annuale di € 2 milioni per attività successive al 31 dicembre 2023 e fino al 31 dicembre 2025;
Il bonus innovazione tecnologica 4.0 invece è riconosciuto nella misura del:
- 15% nel limite massimo annuale di € 2 milioni per attività fino al 31 dicembre 2022;
- 10% nel limite massimo annuale di € 4 milioni per attività successive al 31 dicembre 2022 e fino al 31 dicembre 2023;
- 5% nel limite massimo annuale di € 4 milioni per attività successive al 31 dicembre 2022 e fino al 31 dicembre 2025;
Nota bene, se rispetti le condizioni indicate sui limiti applicati e, contemporaneamente, calcoli le somme dei relativi progetti in maniera distinta, puoi beneficiare del bonus anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.
Credito d’imposta ed errori: quali devi evitare?
Nell’utilizzo del credito d’imposta, che faccia riferimento ad investimenti in beni strumentali o a quelli relativi a ricerca e sviluppo, devi sempre stare attento a come li utilizzi: gli errori sono sempre dietro l’angolo.
Infatti, da agevolazione fiscale si può trasformare subito in complicazione.
Ad esempio, un errore che devi assolutamente è quello di pensare di aver fatto un acquisto 4.0, quindi agevolabile, solo perché è stato detto dal fornitore. Oppure, beneficiare del credito maggiore rispetto a quello effettivamente dovuto. Capita, magari per errore, ma anche per cercare di fregare il Fisco, di utilizzare quel credito maggiore per pagare le imposte a debito.
Altro errore è l’indebita fruizione del credito, ovvero beneficare di un bonus fiscale di quelli appena detti senza realmente poter beneficare per mancanza di requisiti o perché davvero hai comprato il bene solo perché sei stato condito dal fornitore.
Questi, ma anche altri, sono errori che possono trasformare il bonus in malus senza che tu te ne renda conto. Pertanto, per utilizzare il credito d’imposta, strumento di primaria importanza della pianificazione fiscale, occorre affidarsi a professionisti competenti in questa materia perché lo Stato ti aiuta, ma se sbagli son dolori.
Per questo motivo, oltre agli errori da evitare, occorre presentare una documentazione a supporto della reale innovazione generata dal progetto in questione. Il tutto per evitare ogni problema di natura fiscale e beneficiare delle agevolazioni, ridurre le imposte e investire nella crescita dell’impresa, rispettando la normativa tributaria.
Il credito d’imposta è uno strumento molto importante. Ogni imprenditore prima di fare un investimento dovrebbe informarsi e identificare eventuali agevolazioni fiscali ci sono per investire nella crescita dell’azienda e allo stesso tempo ridurre le imposte a debito.
Ad esempio, se devi comprare un macchinario, devi verificare se c’è un incentivo all’acquisto e poi dal fornitore (facendo attenzione che non ti freghi come abbiamo appena detto). Prima ti informi e poi vai a comprare e sfrutti l’eventuale agevolazione.
Le tasse sono già elevate e non sfruttare gli strumenti che consentono di ridurle e, nello stesso investire per ingrandire il business, ti costerebbe molto di più.
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