Crisi d’impresa e responsabilità dell’amministratore della srl: cosa cambia e come devi evitarlo?

di Soluzione Tasse
4 Mar, 2020
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    Nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, maggiori obblighi gestionali e burocratici per le società. Obblighi che, pur non volendo, dovrebbero riscrivere la storia del tessuto produttivo italiano e quindi delle piccole e medie imprese. 

    Il decreto più che evidenziare lo stato di crisi dell’azienda per evitare il fallimento, sembra voglia proprio mettere un freno alla crescita della piccola imprenditoria, perché l’amministratore della società avrà maggiori obblighi e molte più responsabilità nei confronti dei creditori della Srl che amministra.

    Ma nonostante tutto, la Srl resta sempre la forma giuridica migliore per fare impresa perché con una lecita pianificazione fiscale questa incubo responsabile è possibile limitarlo.

    Cosa dice il nuovo Codice della Crisi?

    Il nuovo Codice della Crisi d’impresa, tornando un attimo indietro, stabilisce che la srl (società a responsabilità limitata) se, per due esercizi consecutivi, ha o supera il:

    • totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 4 milioni di Euro,
    • totale ricavi superiore a 4 milioni di Euro,
    • dipendenti occupati in media durante l’esercizio superiore a 20 unità

    è obbligata alla nomina dell’Organo di Controllo o del Revisore contabile.

    Questo per verificare, periodicamente, che la stessa azienda abbia la capacità di far fronte ai propri debiti mediante i propri flussi di cassa, senza necessariamente attingere a finanziamenti da parte di terzi.

    Il nuovo Codice della Crisi d’impresa – stando allo studio Cerved – comporterà dei costi per le micro, piccole e medie imprese per un ammontare complessivo pari a 2,9 miliardi di euro. E anche se, negli anni sostengono che potremmo poi risparmiare circa 6 miliardi, al momento i costi sono certi e:

    • non puoi esimerti dal spenderli se sei obbligato ed adeguarti (nominare un revisore costa);
    • né sappiamo se la riforma porterà vantaggi e, di conseguenza, se i fallimenti diminuiranno oppure no.

    Se li aggiungiamo ai 57 miliardi che ci tocca pagare per la burocrazia, il 2020 non si rivelerà, probabilmente, come un anno positivo per la rinascita del tessuto produttivo italiano.

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    Una follia che non cancella il potere della Srl

    Ma fin qua diremmo tutto bene, perché significa spendere di più, però per evitare (questo è da vedere negli anni) ulteriori fallimenti che – dal 2008 ad oggi – sono aumentati sensibilmente. Il problema sorge quando viene meno il concetto di responsabilità limitata per la quale Srl è stata concepita.

    Il Nuovo Codice stabilisce, infatti, che l’amministratore della società sia pienamente responsabile e deve rispondere verso i creditori se il patrimonio sociale risulta insufficiente a soddisfare i loro crediti

    Praticamente, sono responsabili quando continuano a condurre la società come fosse in bonis, senza chiedere aiuto agli organi preposti (Organismo di composizione della crisi d’impresa) ogni qualvolta si verifica uno stato di crisi per garantire la continuità aziendale.

    Nonostante tutto, non sarà questo a cancellare il potere delle Srl perché resta sempre la miglior forma giuridica per fare impresa, soprattutto in Italia, paese travagliato dalla pressione fiscale. 

    il nuovo pericolo che incombe sulle Srl, infatti è possibile limitarlo se si ha piena conoscenza delle ipotesi di reato e le relative pene ed evitarle attraverso la pianificazione. Perché l’unica forma giuridica che permette di attuare un’adeguata pianificazione fiscale – lo strumento di risparmio fiscale e crescita aziendale – è la Srl.

    E non saranno le nuove norme a fermare chi ha voglia di fare impresa e farlo in maniera legale. Le responsabilità dell’imprenditore e dell’amministratore saranno maggiori, la responsabilità sembra che venga cancellata con un “click”, questo è vero.

    Ma è pur vero che tutti questi inasprimenti sono finalizzati ad incentivare una gestione esemplare delle imprese italiane, soprattutto delle Srl, e a disincentivare l’utilizzo di raggiri ed artifici vari per occultare il Fisco o per nascondere qualcosa.

    Se le tasse sono alte, il problema non è tanto il Fisco e le sue normative, quanto la tua capacità di sviluppare l’intelligenza fiscale, ovvero utilizzare le moltitudine di norme – che il sistema tributario, se pur complesso – racchiude all’interno di se.

    Ridurre le tasse non è importante, è estremamente vitale, per te e per la tua impresa. Farlo in maniera legale, visti i cambiamenti normativi, è ancora meglio: chiedi adesso la tua CONSULENZA GRATUITA.

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