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Differenza tra autonomia patrimoniale perfetta e imperfetta

di Redazione Soluzione Tasse
22 Set, 2022
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    Separare il patrimonio personale da quello aziendale è un’attività che molti imprenditori sottovalutano, ma che è estremamente importante per non perdere la ricchezza accumulata. Nel nostro ordinamento abbiamo diverse tipologie di forme giuridiche per fare impresa, alcune con autonomia patrimoniale perfetta, altre con autonomia patrimoniale imperfetta. Vediamo qual è la differenza e quale sia la soluzione migliore per blindare il patrimonio personale (senza disperdere quello aziendale).

    Autonomia patrimoniale perfetta: cos’è?

    L’autonomia patrimoniale è il diritto di un individuo di controllare e disporre dei propri beni personali. È un concetto che è stato riconosciuto in varie giurisdizioni, ma non ancora come principio giuridico formale.

    Ci sono molte ragioni per cui le persone potrebbero voler avere un’autonomia patrimoniale. Ad esempio, per alcune persone, si tratta di essere in grado di prendere decisioni su ciò che accade alle loro proprietà dopo la morte senza interferenze da parte di altri. Per altri, si tratta di essere in grado di prendere decisioni su come verranno utilizzate le loro proprietà ora senza interferenze da parte di altri.

    Detto ciò, abbiamo due diverse tipologie di autonomia patrimoniale: perfetta e imperfetta.

    L’autonomia patrimoniale perfetta consiste in una netta distinzione tra:

    • patrimonio personale: composto da beni riconducibili solo all’imprenditore (ad esempio un’auto o un gioiello, o immobili come una casa).
    • patrimonio aziendale: composto da beni materiali e immateriali riconducibili all’azienda (capannoni, pc, attrezzature o brevetti).

    Leggi anche: I 5 rischi che possono minacciare il tuo patrimonio aziendale: scopri quali sono e come devi difenderti

    L’azienda che gode di autonomia patrimoniale perfetta è un soggetto di diritto. Come tale, a rispondere dei debiti nati dalla sua attività è la stessa società. Mentre i soci, quando l’azienda non è in grado di soddisfare i creditori, sono tenuti a rispondere solo con la propria quota di partecipazione. Ad esempio, se hai sottoscritto 10.000 euro di capitale sociale, risponderei solo per quella cifra.

    Il socio, invece, risponde con il proprio patrimonio, quando ha contratto debiti personali. In questo caso, può rischiare di perdere anche la quota di partecipazione della società, che diventa pignorabile come da articolo 2471 del Codice Civile.

    Quale società ha l’autonomia patrimoniale perfetta?

    L’autonomia patrimoniale perfetta si verifica quando il patrimonio della società è completamente separato da quello dei soci. I debiti della società dunque, possono essere riscossi solo sul patrimonio della società stessa e non su quello dei soci.

    In molti ordinamenti giuridici, le società di capitali come la Società per Azioni (SpA) e la Società a responsabilità limitata (Srl) possiedono una forma di autonomia patrimoniale perfetta. Questo significa che i soci di tali società sono responsabili dei debiti della società solo fino all’ammontare del loro contributo di capitale. Una volta che questo contributo è esaurito, i creditori non possono perseguire ulteriori reclami sul patrimonio personale dei soci.

    Tuttavia, è importante notare che l’autonomia patrimoniale perfetta può essere limitata in alcuni casi. Ad esempio, in alcune circostanze, i creditori possono “forare il velo societario” e perseguire i soci per i debiti della società. Questo può accadere quando i soci hanno agito in modo fraudolento o irresponsabile, o quando la società è stata usata per evitare obbligazioni legali.

    Forme giuridiche con autonomia patrimoniale perfetta

    L’autonomia patrimoniale perfetta è tipica delle società di capitali che sono suddivise in:

    • società responsabilità limitata (srl);
    • società per azioni (spa);
    • società accomandita per azioni (sapa);
    • società responsabilità limitata semplificata.

    Tra queste, la forma giuridica più utilizzata per fare impresa è la srl la quale garantisce non solo la separazione tra il patrimonio dei soci e quello aziendale, ma anche la possibilità di applicare un’adeguata pianificazione fiscale.

    Non sai cos’è la pianificazione fiscale? Parliamo dell’unico strumento in grado di aiutare le imprese, e più in particolare la srl, nella riduzione delle imposte a debito. Uno strumento da maneggiare con cura e da non confondere assolutamente con l’evasione fiscale.

    Leggi anche: Pianificazione fiscale strategica e Evasione: qual è la differenza?

    La stessa cosa non si può dire della srls (altra forma giuridica molto utilizzata, ma sempre meno della srl). Quest’ultima, infatti, è in grado di garantire l’autonomia patrimoniale perfetta, ma non è in grado di applicare alcuna pianificazione fiscale.

    Leggi anche: Quando conviene costituire la Srl semplificata?

    E questo perché? Perché ha uno statuto non modificabile e personalizzabile come la srl. Per cui non è in grado di applicare alcun strumento di pianificazione fiscale. Di conseguenza, la pressione fiscale potrebbe superare anche il 70% se rapportata all’utile prodotto. 

    Situazione che, invece, non si potrebbe verificare nella srl che attua un’adeguata pianificazione fiscale. Quindi, è fondamentale stare attenti e non confondere le due forme giuridiche quando devi scegliere con quale società fare attività d’impresa.

    Leggi anche: Tassazione SRL (caso studio): quanto costa non fare pianificazione fiscale?

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    Autonomia patrimoniale imperfetta: cos’è?

    L’autonomia patrimoniale imperfetta prevista dall’articolo 2291 del Codice Civile è il contrario dell’autonomia patrimoniale perfetta. Infatti, i patrimoni, aziendale e personale, non sono distinti fra di loro. Per tale motivo, i soci sono responsabili illimitatamente delle sorti dell’attività imprenditoriale. 

    L’ente giuridico, in questo caso l’impresa, non è del tutto distinto dalla persona dei soci. Nonostante nei rapporti con i terzi (fornitori o banche) sia la società a impegnarsi e presentarsi.

    La responsabilità illimitata vuole che, nel caso in cui l’azienda contrarre dei debiti, che per qualsiasi motivo non è in grado di pagare, a rispondere sono i soci con il proprio patrimonio personale. Quindi, se sei socio di una società con autonomia patrimoniale imperfetta sei illimitatamente e solidalmente responsabili delle sorti dell’impresa.

    Leggi anche: Da ditta individuale, snc o sas a srl senza spendere 10.000 euro 

    Tuttavia, è bene ricordare che, nell’autonomia patrimoniale imperfetta, vige il beneficio di escussione: il creditore, prima di farsi valere sul patrimonio personale del socio, deve valutare preventivamente se la ricchezza dell’azienda è in grado o meno di soddisfarlo. Nel caso in cui la ricchezza aziendale non sia sufficiente a soddisfare il credito vantato dal credito, si procede con il patrimonio personale.

    Quale società ha l’autonomia patrimoniale imperfetta?

    L’autonomia patrimoniale imperfetta è una caratteristica di alcune tipologie di società, tra cui la Società in Nome Collettivo (SNC) e la Società in Accomandita Semplice (SAS) nel diritto italiano.

    In queste società, i soci sono responsabili per le obbligazioni sociali in modo illimitato e personale. Ciò significa che, in caso di debiti o insolvenza della società, i creditori possono rivolgersi ai beni personali dei soci per soddisfare le loro richieste. Questo è diverso dall’autonomia patrimoniale perfetta, in cui i soci sono responsabili solo fino all’importo del loro investimento nella società, come accade nelle Società per Azioni (SPA) o nelle Società a Responsabilità Limitata (SRL).

    Forme giuridiche con autonomia patrimoniale imperfetta

    Le forme giuridiche caratterizzate da autonomia patrimoniale imperfetta sono le società di persone così distinte:

    • società accomandita semplice (sas);
    • società in nome collettivo (snc);
    • società semplice (ss).

    Leggi anche: Responsabilità soci: qual è la differenza tra SAS e SRL?

    Tra le varie forme, però, bisogna fare un fondamentale distinguo. La differenza riguarda sia la sas che la società semplice. Ma andiamo per gradi:

    • nella sas, a differenza della snc, dove i soci rispondono illimitatamente dei debiti contratti dalla società, la situazione è diversa. Infatti, sono soggetti a responsabilità illimitata solo i soci accomandatari che gestiscono la società, mentre i soci accomandanti no. La sas, grazie alla presenza di queste due tipologie di soci, infatti, possiamo definirla come un ibrido tra società di capitali e società di persone.

    Leggi anche: Società SAS, vantaggi svantaggi: un esempio pratico

    • La società semplice, invece, pur essendo caratterizzata da autonomia patrimoniale imperfetta, se utilizzata come holding, possiamo definirla come un contenitore per i beni della famiglia. Risultando così una vera cassaforte che rende il patrimonio aziendale e personale intoccabile.

    Leggi anche: Società semplice, piccola ma potente: cos’è e perché devi utilizzarla

    Un discorso a parte meriterebbe la ditta individuale. Con questa forma giuridica, impresa e imprenditore sono la stessa persona, per cui, quest’ultimo è tenuto a rispondere illimitatamente dei debiti dell’attività.

    E quindi qual è la differenza?

    Dunque, la differenza tra autonomia patrimoniale perfetta è imperfetta in cosa consiste? Stando a quanto già detto:

    • le società con autonomia patrimoniale perfetta rispondo per i debiti contratti dall’impresa con il proprio patrimonio aziendale. Il patrimonio personale del socio rimane indenne;
    • le forme giuridiche con autonomia patrimoniale imperfetta, cioè le società di persone, invece, i soci illimitatamente responsabili per i debiti contratti dall’impresa. In altre parole, nel caso in cui il patrimonio dell’impresa non è in grado di soddisfare i creditori, gli stessi possono avvalersi su personale dei soci.

    Leggi anche: Cosa conviene, una snc o srl? Vantaggi e svantaggi anche post Covid

    La scelta della forma giuridica è un passo importante per chi vuole avviare un business imprenditoriale. Importanza che non riguarda solo le imprese in fase di costituzione ma anche quelle già costituite. Questo perché anche se hai scelto una forma giuridica di cui ti sei reso conto sia sbagliata e che ti esponi a molti rischi, puoi sempre cambiarla in una fase successiva.

    L’importanza della forma giuridica non riguarda solo la responsabilità patrimoniale, ma anche la fiscalità che la stessa dovrà scontare nel corso della sua vita. Scegliere quella giusta (o cambiarla ora) ti permette di abbattere il carico fiscale, un fardello molto pesante per le imprese che, aggiunto all’inflazione ormai da record, diventa un macigno.

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