Le quote della società semplice possono essere trasferite agli eredi senza dover versare l’imposta di successione. Tuttavia, per beneficiare dell’esenzione dell’imposta occorre rispettare alcune condizioni particolari.
Esenzione imposta successione società semplice: è automatica?
Il passaggio generazionale è un’operazione che sta diventando di dominio pubblico tra gli imprenditori. Rappresenta un momento topico e delicato per la vita dell’azienda: solo 3 aziende su 10 riescono a portare a termine questa operazione con successo.
Pertanto, è fondamentale pianificare per tempo, stabilendo:
- le fasi da seguire
- e lo strumento da utilizzare per evitare i più comuni errori.
Oggi, per fortuna, abbiamo diversi strumenti a disposizione, ognuno per ogni singolo problema ed esigenza. E la società semplice è uno di questi.
La società semplice è uno degli strumenti maggiormente utilizzati per affrontare questo delicato momento della vita aziendale. Parliamo di una tipologia di società piccola, molto facile da gestire con bassi costi di gestione, ma allo stesso tempo estremamente potente. Per questo motivo è sempre più ricorrente il suo utilizzo.
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Inoltre:
- sono sempre più le società semplici che detengono quote di altre società;
- è una delle forme giuridiche che permette di azzerare l’imposta di successione.
Tuttavia, l’esenzione imposta successione società semplice non è “automatica”.
La condizione per beneficiare dell’esenzione
Per poter beneficiare dell’esenzione dell’imposta di successione attraverso la società semplice, secondo l’articolo 3 comma 4-ter del Decreto Legislativo. n. 346/90 è necessario osservare la seguente condizione:
- l’erede deve obbligatoriamente detenere il controllo della società derivante dalla quota ereditata per almeno 5 anni.
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Insomma, se riceve in eredità una quota della società semplice, se la detiene per 5 hanno sei esentato da ogni imposta di successione.
Qualora non venga garantita la continuità aziendale, perché magari l’erede ha ceduto il controllo prima dei 5 anni, è necessario valutare la quota. Di conseguenza cosa succede? Succede che la quota ereditaria diventa oggetto di tassazione.
L’erede, quindi, deve scontare imposta ordinaria più sanzioni e interessi a decorrere dalla data in cui la medesima doveva essere pagata.
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Come si valuta la quota della società semplice?
La valutazione della quota nel caso di mancata continuità aziendale deve essere fatta seguendo delle linee guida ben precise. Sono due i criteri da utilizzare per la valutazione:
- primo criterio, stabilisce che la quota può essere valutata in base al patrimonio netto della società che ne risulta dall’ultimo bilancio. Se non c’è il bilancio, è possibile ricorre all’inventario, a condizione che sia stato stilato e vidimato;
- secondo criterio, si ricorre quando non è presente un bilancio o inventario. In questo caso la valutazione viene fatta considerando il valore complessivo di tutti i beni e i diritti della società al netto delle passività deducibili.
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Perché la società semplice?
La società semplice, oltre a esentare dall’imposta di successione, se rispettati determinati requisiti, permette di:
- dare agli eredi una forma giuridica economica per le gestione e protezione del patrimonio;
- evitare il sorgere di qualsiasi problemi tra gli eredi;
- prevenire eventuali futuri contenziosi tra gli eredi;
- trasferire il patrimonio tra gli eredi unitariamente e senza problemi (anche quando si tratta di situazioni e ricchezze complesse).
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Tutte caratteristiche che fanno della società semplice uno strumento affidabile, e di straordinaria importanza, per la pianificazione successoria e patrimoniale in senso stretto. E l’esenzione da imposta di successione per le quote di società semplice rappresenta un importante vantaggio per l’imprenditore e per i propri eredi che possono così risparmiare denaro legalmente.
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