Pagare solo l’1,2% di tasse in Italia ti può sembrare un’utopia? Invece no, perché è assolutamente possibile.
Anche in un paese come l’Italia, dove la burocrazia, il Fisco sempre più complesso e la pressione fiscale in costante aumento (al 42,4% quest’anno, il che significa più 0,4 rispetto al 2018), è possibile abbattere il carico fiscale.
In un Paese come il nostro, qualsiasi imprenditore sarebbe tentato dall’avventura all’estero oppure dall’evasione, ma se rispetta determinate condizioni, che adesso andremo a vedere, pul rimanere felicemente in Italia, pagando solo l’1,2% di tasse, grazie al c.d. schema holding-trading.
No, non è un’utopia!
Con la “Riforma Tremonti”, devi sapere che è stata introdotta un’importante misura volta ad agevolare il trattamento fiscale delle plusvalenze e delle minusvalenze derivanti da partecipazioni strategiche.
Parliamo, pertanto, della Participation exemption (PEX), ovvero di uno strumento mediante il quale tutti i ricavi derivanti dalle partecipazioni subiscono sì, una tassazione IRES, però su una percentuale minima di reddito imponibile.
Sappiamo che il termine inglese può creare qualche timori, ma se ti stessi chiedendo come funziona, tranquillo, è molto semplice.
Innanzitutto diciamo fin da subito che, la plusvalenza, si genera nel momento in cui, quando vai ad effettuare una vendita, il prezzo risulta essere superiore al suo valore contabile, quindi superiore al prezzo di acquisto. Se compri a 2mila Euro e vendi a 3mila Euro, 1.000 sono di plusvalenza.
Caso contrario parliamo di minusvalenza, quindi non realizzi alcun reddito ma andrai solo a perdere perché vendi ad un prezzo inferiore.
Quindi, puoi ben capire che altro non è che, un incremento di valore dato dalla differenza positiva fra due valori dello stesso bene (specificatamente di attività patrimoniali) riferiti a momenti diversi.
Detto questo, andiamo a vedere ora come funziona il regime PEX e come vengono tassate le plusvalenze generate sotto tale regime.
Richiedi la tua prima consulenza gratuita
Praticamente, queste plusvalenze concorrono a formare il reddito imponibile del soggetto IRES nella misura solo del 5%, quindi il restante 95% non subirà alcuna tassazione.
Ovviamente le minusvalenze che sono una perdita, anche se in regime di PEX non verranno mai tassati ai fini IRES.
Ci sono dei requisiti? Si!
L’agevolazione in questione non è cosa da poco e, come tutte le agevolazioni fiscali di alto profilo, non possono essere applicate da tutti, ma solo se sussistono particolari requisiti.
Vediamo quali:
- la partecipazione deve essere posseduta per almeno un anno, ininterrottamente, prima della cessione.
- le partecipazioni devono essere di tipo finanziario;
- la società partecipata non deve avere la residenza fiscale in un paradiso fiscale;
In cosa consiste lo schema holding-trading?
Per pagare solo l’1,2% di IRES viene utilizzato il c.d. schema holding-trading (accennato in apertura, ricordi?), che presuppone la presenza di due società:
– società madre che detiene la partecipazione;
– società figlia che sarebbe la società operativa.
Alla luce di tutto ciò, è facile intuire che la società madre detiene una partecipazione all’interno della società figlia.
Facciamo un esempio per renderti ancora più chiara l’idea.
Seguendo questo schema, supponiamo che Alfa Srl abbia un utile pari a 100mila Euro e sia controllata da una holding, quindi Beta Srl. Se questo utile venisse trasferito alla Beta srl holding, la stessa andrebbe a pagare l’IRES al 24% solo ed esclusivamente su 5mila Euro, ovvero il 5%, quindi 1200 Euro totali.
Se invece lo stesso utile fosse distribuito al socio persona fisica, lo stesso si troverebbe a pagare una cifra di circa 21mila Euro di tasse. Molto tasse in più!
La distribuzione degli utili nello schema holding-trading, come vedi, è particolarmente vantaggiosa; infatti visto che gli utili che arrivano alla holding sono già tassati all’interno della società operativa, solo il 5% degli utili distribuiti è in capo alla società holding.
Quindi solo l’1,2% si andrà a pagare, che equivale all’aliquota IRES del 24% sul 5% dei dividendi distribuiti ad essa.
Questo perché le plusvalenze in regime di PEX vengono tassate solo sul 5%, mentre il restante 95%, rimane esentasse.
Adottare questo schema non è facile, ma in mezzo alla marea di tasse da pagare, sicuramente rappresenta un’opportunità da prendere al volo. Un team di professionisti analizzerà il tuo profilo e, nel caso in cui tale schema non fosse attuabile, probabilmente ti offrirà un’altra soluzione per poter abbattere il tuo carico fiscale.