L’inizio di un’attività è molto importante. La scelta della forma giuridica è un passaggio fondamentale per chi avvia un’impresa la prima volta, perché la riuscita del proprio business dipende, appunto, anche da questo; soprattutto se andiamo a prendere in considerazione gli aspetti fiscali che andranno a caratterizzare le differenti forme giuridiche.
Cos’è la ditta individuale?
Quella definita ditta individuale è tra le forme giuridiche la più semplice e meno costosa in fase di apertura e gestione della contabilità. Questo perché per costituire una impresa individuale, non servono particolari adempimenti, l’unica cosa da fare è richiedere all’Agenzia delle Entrate, a titolo gratuito, l’assegnazione di un numero di partita IVA.
La caratteristica principale che contraddistingue la forma giuridica preferita dai lavoratori autonomi, è che fa riferimento ad un unico titolare, e tale caratteristica porta enormi svantaggi nella gestione fiscale e soprattutto in ordine di responsabilità. Non c’è distinzione tra la persona fisica e la ditta individuale e di conseguenza la persona fisica risponde degli obblighi assunti dalla società individuale.
Ditta individuale persona fisica o giuridica?
Nelle imprese a forma individuale, il soggetto giuridico corrisponde alla persona fisica. In pratica, Essendo lui l’unico “responsabile” di tutto il processo imprenditoriale, il rischio d’impresa ricade solo su di lui. Ovvero nella ditta individuale, non essendoci autonomia patrimoniale in caso di crisi d’impresa, è l’imprenditore che fallisce e vede accollarsi tutti gli oneri.
Troppo spesso notiamo liberi professionisti e piccoli imprenditori individuali che, sommersi dal pagamento delle imposte, parlano con il proprio consulente che puntualmente li sconsiglia di aprire una società, optando nella maggior parte dei per la Ditta individuale o anche detta Partita IVA individuale.
A tal proposito, se vuoi puoi toglierti qualunque dubbio su scegliere Srl, P. IVA, Sas o Snc con un check-up start-up.
La ditta individuale ha una tipo di gestione molto più snella. Gli adempimenti sono estremamente minori, infatti, in sede contabile, è necessario registrare solo le fatture emesse e ricevute.
Il lavoratore autonomo non deve versare capitale sociale, né andare dal notaio per iniziare l’attività in forma individuale. Seppur l’impresa individuale abbia un regime anche ordinario, ci sono meno adempimenti burocratici e meno costosi.
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I 7 rischi nascosti quando apri una ditta individuale
A fronte dei vantaggi predetti, ti sei mai chiesto “quali sono i rischi che nasconde la Ditta individuale?”
1. Ad esempio, lo sai che il rischio d’impresa è illimitato al patrimonio dell’imprenditore individuale? Se l’impresa non riesce a pagare i debiti con i propri soldi, perché non riesce ad incassare dei crediti, i fornitori possono attaccare il tuo patrimonio personale. Attento però, non solo i fornitori, perché possono attaccarlo anche i clienti che possiamo definire insoddisfatti, ma soprattutto il Fisco.
2. Il titolare di una Ditta individuale, inoltre, è pienamente solidale con le sorti dell’impresa. Sai cosa significa questo? Significa che se fallisce l’impresa individuale, fallisci anche tu. E sai bene che, fallire in Italia, purtroppo, nonostante i cambiamenti normativi, non significa solo chiudere l’attività, ma ben altro che si ripercuote tutto sulla tua persona.
3. Si sa che, chi ha un’attività, è sempre tenuto ad emettere degli assegni, anche solo per pagare i fornitori. Bene, se emetti un assegno scoperto, secondo te, chi sarà il soggetto ad essere protestato: tu o la tua impresa? Ovviamente tu, perché non vi è alcuna distinzione tra te e la tua attività (come succede per le srl dove vi è una netta separazione tra il patrimonio della società ed il tuo); se decidi di aprire una Ditta individuale sei un tutt’uno con lei e, come tale rispondi di qualsiasi cosa.
4. Se non riesci a pagare le rate di mutuo della sua azienda, o finisce fuori fido perché non incassi i tuoi crediti, sarai tu ad essere segnalato come soggetto poco affidabile, e di conseguenza, sarai tu che non potrai prendere il finanziamento neanche per acquistare un divano.
5. A livello prettamente fiscale, o meglio di tassazione, sai come funziona se hai una Ditta individuale? La tassazione è direttamente in capo a te che sei l’imprenditore, perché gli utili vanno immancabilmente nel tuo modello UNICO (dichiarazione dei redditi per i titolari di Partita IVA). E su questi utili verranno poi applicate:
- l’aliquota IRPEF in base allo scaglione di appartenenza
- e i contributi INPS che, in caso di redditi elevati, in Italia non sono così a buon mercato (elevatissime).
Purtroppo dell’IRI (Imposta sul Reddito Imprenditoriale) non possiamo ancora parlare perché non è entrata in vigore e nemmeno sappiamo semmai entrerà, altrimenti se lasciassi all’interno dell’impresa, senza mai toccarli venivano tassate al 24%. Ma per ora è solo utopia.
6. Altro rischio per chi sceglie di aprire una partita iva, che ti farebbe veramente pagare meno tasse, dipende dal fatto che non puoi dedurre fiscalmente una serie di prodotti e servizi che, invece, una società può fare; e, pertanto, oltre a scontare aliquote più elevate, quelle IRPEF, ti ritrovi ad avere un reddito imponibile più alto rispetto allo stesso reddito generato dentro una società.
7. Non essendoci una netta distinzione tra la ditta individuale e te, come già dicevamo, nel caso in cui la tua attività, per qualsiasi causa, finisce per subire un controllo fiscale, l’Agenzia delle Entrate è tenuta a controllare anche tutti gli altri suoi redditi e tutte le movimentazione che hai fatto durante il periodo oggetto di controllo.
Dunque, hai capito bene che, la Ditta individuale, ti fa risparmiare solo al momento dell’apertura per poi pagarli in un secondo momento. Se vuoi sapere quale sia la figura giuridica più adatta alla tua attività, clicca qui e ricevi la tua CONSULENZA GRATUITA: un team di professionisti ti saprà dire quale sia la forma giuridica, in base al tuo business, per risparmiare tasse.
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