L’Irap è l’imposta regionale che viene versata in due differenti date come saldo per l’anno precedente e come acconto per l’anno corrente. In questo articolo facciamo chiarezza su come viene calcolata, chi deve pagarla e chi invece nel 2023 viene escluso da questo versamento.
Presupposto dell’Irap: qual è?
Acronimo di Imposta regionale sulle attività produttive, l’Irap è quel tributo che le imprese devono versare alla regione in cui l’azienda ha un’unità locale. La sede non basta per stabilire chi deve versare l’Irap.
Se ho sede nel Lazio e unità in Toscana, l’azienda paga Irap in entrambe le regioni.
L’Irap, secondo la normativa in materia, viene versata non solo in base alla sede o all’unità locale, ma solo se l’impresa rispetta il presupposto dell’imposta. Il presupposto per l’applicazione è:
- esercizio abituale dell’attività autonomamente organizzate alla produzione o erogazione di servizi nel territorio della regione.
L’impresa che è tenuta a versare l’imposta sulle attività produttive l’impresa (perché non tutti devono pagarla, ma lo vediamo più avanti), devono presentare il Modello Irap 2023.
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L’aliquota Irap, in generale, è pari al 3,9%. Tuttavia non esiste un’aliquota univoca per tutte le regioni, in questo quest’ultime possono effettuare delle modifiche secondo un range stabilito dalla legge.
Il versamento viene fatto in due date ben precise:
- entro il 30 giugno viene versato il saldo relativo all’anno precedente;
- entro il 30 novembre viene versato l’acconto per l’anno in corso.
Ciò significa che l’importo da versare dipende dal reddito dell’anno precedente. Quindi, per l’anno 2023, l’imposta da pagare dipende dal reddito 2022.
I soggetti esclusi e obbligati al versamento Irap
Il versamento deve essere fatto da tutte le partite Iva salvo alcuni casi eccezionali.
Infatti, per il 2023, restano escluse dal pagamento dell’Irap tutte le persone fisiche che esercitano attività d’impresa. Ma non solo, sono esclusi anche i professionisti che esercitano attività di arte e professione.
I soggetti obbligati al pagamento della predetta imposta restano, invece, i seguenti:
- società di persone;
- studi professionali associati;
- società di capitali;
- enti commerciali in generale;
- enti del terzo settore.
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Calcolo Irap: come avviene?
L’importo da versare, come detto, avviene in due diversi momenti.
L’impresa, per determinare l’imponibile sulla quale calcolare l’importo da versare deve effettuare alcuni calcoli seguendo dei passaggi stabiliti dalla legge.
Innanzitutto, deve:
- stabilire la differenza tra il valore della produzione e i costi sostenuti per produrre;
- alla differenza deve poi sommare il costo del personale dipendente.
Da questo calcolo ricaviamo l’imponibile sulla quale viene calcolato l’aliquota Irap, al quale vanno poi calcolate le deduzioni.
Le deduzioni Irap applicabili sono per il 2023:
- premi Inail per lavoratori diversi da quelli a tempo indeterminato;
- costi per gli apprendisti;
- costi per i lavoratori disabili;
- costi per gli addetti alla ricerca e sviluppo (non lavoratori a tempo indeterminato);
- deduzione annuale di 1850 euro per ogni dipendente non a tempo indeterminato e fino a un massimo di 5 dipendenti;
- costi per i lavoratori stagionali;
- costo per i dipendenti a tempo indeterminato.
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Tutte queste deduzioni servono a ridurre la base imponibile sulla quale calcolare l’imposta. Per cui vengono utilizzate per diminuire l’esborso di denaro da parte dell’azienda.
Una o più deduzioni?
Attenzione però, ogni lavoratore può aver diritto all’applicazione di diverse deduzioni. Pertanto, è opportuno valutare quale sia la deduzione migliore in modo tale da ridurre maggiormente l’imponibile fiscale. In questo modo sarà possibile ridurre il costo complessivo dell’Irap.
Se pensiamo a quanto dovrebbe ammontare la pressione fiscale reale nel 2023 – secondo alcuni studi di Unimpresa dovrebbe arrivare a quota 49% – valutare la giusta deduzione è indispensabile per evitare di pagare meno tasse.
La deduzione da utilizzare, tuttavia, non viene stabilita a priori. È fondamentale che la scelta venga fatta solo dopo una valutazione di calcolo: solo così saremo in grado di capire quale ti consente di risparmiare di più.
Così com’è fondamentale valutare l’utilizzo di determinati strumenti di pianificazione fiscale. Utilizzo che, serve all’impresa, e a te imprenditore, a ridurre ulteriormente le imposte a debito. Perché, come saprai, le sole deduzioni non bastano per evitare di versare più di metà del guadagno prodotto nelle casse del Fisco.
Non perdere l’opportunità di utilizzare in maniera corretta detrazioni, deduzioni e strumenti di pianificazione fiscale per ridurre le imposte a debito. Solo il corretto utilizzo di questi strumenti ti fa risparmiare denaro in tasse.
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