PMI

L’importanza e la struttura del Piano economico Finanziario PMI per l’accesso al credito

di Soluzione Tasse
27 Lug, 2020
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    Quando un’azienda decide di effettuare degli investimenti cospicui, non sempre riesce ad effettuare ciò attraverso le risorse interne, per tale motivo deve farlo attraverso finanziamenti di terzi.

    Ad oggi, vi sono diverse forme di finanziamento, nati anche grazie alla tecnologia, se pensiamo alla FinTech; oppure il crowdfunding o addirittura la quotazione in borsa, grazie all’apposito mercato dei capitali riservato per le PMI, AIM Italia. Altra forma di finanziamento che possiamo citare sono i nuovi strumenti finanziari, pensate per le PMI, ovvero i MiniBond.

    Queste sono alcune delle forme di finanziamento che si sono sviluppate negli ultimi anni. Naturalmente, il metodo per così dire “storico” è quello relativo al canale bancario. Si tratta del canale per l’accesso al credito maggiormente utilizzato, perché presenta delle tempistiche relativamente più brevi, ma nello stesso tempo porta con sé una serie di vincoli ai quali, per forza di cosa, bisogna sottostare.

    Per accedere al mercato creditizio bancario, le banche, con l’avvento di Basilea2, hanno il dovere di chiedere all’imprenditore oltre agli  ultimi dai 3 ai 5 bilanci, un reale piano di business, ovvero un piano economico finanziario dove vengono esposti in maniera dettagliata:

    • sia l’azienda in questione;
    • sia i progetti che in futuro vorrà sviluppare.

    Piano economico finanziario (PEF)

    Il PEF viene visto come un elemento fondamentale per la valutazione della sostenibilità economico finanziaria; attraverso la comparazione tra ricavi attesi e costi presunti, è possibile effettuare valutazione se il progetto presentato dall’azienda in questione è economicamente sostenibile ed è capace di garantire la copertura degli investimenti, nonché di servire il suo debito.

    Sostanzialmente, il Piano economico-finanziario di un’azienda, è un pdf strategico di assoluta importanza che tutte le aziende dovrebbero essere in possesso; attraverso tale documento viene fatta una descrizione, in maniera dettagliata, dell’azienda, nonché dei suoi piani di sviluppo strategici. La descrizione in questione, dovrà essere fatta in maniera del tutta professionale. Solo così, infatti, è possibile manifestare la propria capacità imprenditoriale e la propria solidità aziendale all’istituto erogatore. In buona sostanza, la banca o qualsiasi altro ente erogatore di credito, vuole essere certo che il finanziamento richiesto sia destinato ad incrementare il business aziendale; requisito essenziale per poter accedere al credito bancario.

    Pertanto, il PEF può avere una duplice qualifica:

    • strumento utile per la valutazione economica, mediante la comparazione tra costi presunti e ricavi attesi, viene stabilita la fattibilità del progetto;
    • strumento utile di valutazione finanziaria, attraverso il quale viene stabilito se il progetto è capace o meno di servire il suo debito.

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    Struttura del Piano economico finanziario (PEF)

    Il PEF per poter perseguire gli obiettivi appena citati deve essere sviluppato seguendo una struttura ben definita. E’ suddiviso, pertanto, in quattro sezioni:

    • executive summery, si tratta di redigere in estrema sintesi tutti i contenuti che poi verranno esposti in maniera dettagliata nelle apposite sezioni che verranno ripresi successivamente. Quindi, ai dati anagrafici, in questa sezione, si aggiunge anche una breve descrizione del progetto che si intende sviluppare, nonché i costi che ne derivano. Questa sezione è molto utile per l’ente finanziatore; infatti, attraverso ciò, può farsi un’idea generale di quel che gli viene richiesto;
    • impresa, in questa sezione viene descritto profilo dell’azienda in questione, quindi: cenni storici sull’azienda, fatturato degli ultimi 3 esercizi, numero di dipendendenti, assetto proprietario e organizzativo, mission, dati economici finanziari, analisi della concorrenza a e SWOT.

    Inoltre, devono essere descritti, dettagliatamente: i prodotti, i servizi erogati e i mercati serviti.

    Questi sono in linea di massima gli elementi da indicare all’interno della predetta sezione, anche se non è vietata l’aggiunta di ulteriori elementi; elementi da indicare e descrivere anche attraverso grafici ad istogramma;

    • progetto, sezione dedicata alla descrizione dettagliata del progetto che si vuole realizzare, dimostrando, inoltre, analiticamente che, tale progetto, incrementerà il business aziendale. Quindi deve essere stilata la descrizione analitica dei nuovi investimenti, dei tempi necessari per la realizzazione del progetto e, infine, dei risultati attesi (punto chiave per la validità del progetto);
    • PEF, in questa sezione è necessario inserire i bilanci previsionali degli ultimi 3 esercizi, riferendo anche gli elementi che hanno portato a tali dati.

    Dunque, solo così un’azienda è in grado di presentarsi di fronte all’ente erogatore del credito in maniera professionale; dal canto suo l’ente sarà in grado di effettuare un’analisi più dettagliata del progetto e stabilire se concedere o meno il credito richiesto per il progetto, oggetto d’analisi. Infatti, l’ente che deve erogare il credito, andrà a fare diverse valutazioni tra cui analizzerà la Centrale Rischi per concedere il finanziamento.

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