La nomina del revisore della srl è ulteriormente prorogata al 2022.
Uno slittamento che crea un casino tipico italiano. Ma questa volta la colpa non è totalmente nostra ma dell’emergenza sanitaria che ha cambiato le carte in tavola e lo sta continuando a fare creando non pochi problemi alle aziende.
Vediamo ora cosa succede alla srl che hanno provveduto alla nomina del revisore e come risolvere il contratto tra le parti senza incorrere in problemi di natura legale e fiscale.
Nomina revisore srl: chi è obbligato?
La riforma della Crisi d’impresa impone l’obbligo di nomina del revisore in alcune srl. Obbligo che ricade non solo sulle srl che vivono in una situazione negativa ma anche quelle ritenute in salute, cioè coi i conti in ordine.
L’obbligo di nomina del revisore, infatti, riguarda le srl che superano uno dei seguenti limiti:
- 4 milioni del totale attivo dello Stato Patrimoniale;
- 4 milioni del totale dei ricavi;
- 20 dipendenti medi durante l’anno.
La norma originaria stabiliva che la nomina del revisore nella srl che supera uno dei 3 limiti, doveva avvenire ed avere la propria efficacia sui bilanci 2018 e 2019.
A causa dell’emergenza economica sanitaria la nomina del revisore per le srl viene ulteriormente prorogata. L’obbligo di nomina, infatti, adesso è rimandato al 2022.
Quindi, stando ad oggi, la revisione avrà efficacia sui bilanci 2020 e 2021.
Tutto ciò crea non pochi problemi alle srl che avevano già nominato il revisore. Perché se il bilancio 2020, da approvare nel 2021, presenta forti perdite dovuto all’emergenza sanitaria, nel bilancio 2021 (da approvare nel 2022) non è detto che scatta l’obbligo per le srl.
In altre parole, non si sa ancora se raggiungeranno i livelli pre Covid, nei quali erano obbligati alla nomina e, magari, hanno tutto il tempo per sistemare i conti per non rientrare più.
Cosa deve fare chi ha già nominato il revisore?
Ma come deve comportarsi la srl che ha adempiuto all’obbligo di nomina, con tutti i costi del caso, e ora non è obbligato perché la norma è prorogata? Questa è la domanda che molti imprenditori si stanno ponendo. Fonte Cerved, circa 50 mila srl hanno già effettuato la nomina.
Ora, le strade da percorrere potrebbero essere 2:
- seguire la linea di Assirevi (Associazione Italiana delle Società di Revisione Legale è un’associazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1980);
- rimozione per giusta causa (articolo 4 del DM 261/2012).
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Cosa dice Assirevi?
Con il documento emanato ad aprile 2020, Assirevi prevede 3 possibilità per chi ha provveduto alla nomina del revisore:
– auto-licenziamento del revisore, il professionista si mette da parte dopo aver appreso che, al momento, non può svolgere il proprio operato perché i requisiti di legge non sussistono. In altre parole, rinuncia all’incarico e fa risparmiare ulteriori risorse finanziarie all’azienda;
– sollevamento dall’incarico per giusta causa, l’azienda in questo caso deve accollarsi tutte le conseguenze del caso, ovvero eventuali vertenze da parte del revisore;
– risoluzione consensuale dell’accordo così da evitare eventuali vertenze, l’obiettivo è quello di chiudere il rapporto di lavoro (mai iniziato) per poi riprenderlo nel 2020 quando la legge torna ad avere efficacia.
Cosa dice, invece, l’articolo 4 del DM 261/2012?
L’articolo 4 del DM 261/2012, rubricato Giusta causa, alla lettera i), invece, dice testuali parole: la sopravvenuta insussistenza dell’obbligo di revisione legale per l’intervenuta carenza dei requisiti previsti dalla legge.
In altre parole, il revisore, potrebbe essere sollevato dall’incarico affidatogli poiché i requisiti richiesti, cioè il superamento di uno dei tre limiti, a causa della proroga, non sono più validi.
Non un peso ma figura importante per l’azienda
Nonostante tante srl hanno provveduto alla nomina del revisore, molti imprenditori vedono questa figura professionale come solo un costo. Non solo, come una figura più vicina al Fisco che all’impresa.
Niente di più sbagliato! Avere un revisore ti consente di prevenire eventuali momenti di tensione della tua azienda e di non sperperare la liquidità presente in azienda perché, magari, i conti non tornano.
Tra l’altro, perdere denaro vitale, soprattutto per pagare tasse (da settembre devi sapere che il Fisco torna a battere cassa) non è salutare per le casse dell’impresa. Grazie alla pianificazione fiscale (da non confondere con evasione) possono essere legalmente abbattute, è facile (soprattutto in questo periodo).
Come Soluzione Tasse, inoltre, possiamo aiutarti ad elaborare una strategia fiscale completa e su misura per la tua impresa, in grado di farti ottenere:
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