La scissione aziendale è un’operazione mediante la quale il patrimonio viene diviso in più parti e attribuito ad altre società. In questo articolo vediamo cos’hanno in comune scissione e patrimonio e quali sono i motivi che dovrebbero spingere l’imprenditore ad effettuare questa operazione.
Scissione aziendale e patrimonio: cos’hanno in comune?
Il patrimonio della famiglia solitamente è inserito all’interno di una società. La ricchezza patrimoniale detenuta dalla società, molto spesso, include anche immobili di un certo valore. Come tali devono essere tutelati.
Infatti, essendo detenuti da una società spesso operativa (che esercita l’attività lavorativa e produttiva), questi immobili sono esposti a forte rischio di aggressione da parte di terzi creditori.
Dunque, se l’azienda non è solvibile, e quindi non ha piena capacità di pagare i propri debiti, i creditori possono rifarsi sui beni detenuti dalla stessa.
Risultato?
L’azienda rischia di perdere i propri beni per estinguere questi debiti.
Uno scenario poco rassicurante per l’impresa e per te imprenditore che hai investito tanto sull’attività.
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Per evitare questo scenario allarmante, è bene prendere le dovute precauzioni ed evitare anzitempo che ciò possa materializzarsi.
Una delle possibili soluzioni (perché come sai il nostro ordinamento prevede tante strategie che puoi utilizzare) per limitare questo rischio potrebbe essere rappresentata dalla suddivisione del patrimonio.
In gergo tecnico: scissione societaria o aziendale.
Cos’è la scissione aziendale?
La scissione societaria è un’operazione straordinaria, disciplinata dall’articolo 2506 del Codice Civile, attraverso la quale una società trasferisce il patrimonio (tutto o solo una parte) in un’altra società. Quest’ultima può essere di nuova costituzione oppure già preesistente.
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Attraverso la scissione aziendale avviene quello che viene comunemente chiamato frazionamento del patrimonio della società che va a confluire su altre, cosiddette beneficiarie. Le quote della società scissa, ovvero quella che va confluire dentro la beneficiaria, vengono poi trasferite ai propri soci in maniera proporzionalmente o non proporzionalmente.
L’imprenditore può ricorrere alla scissione aziendale per diversi motivi.
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Perché ricorrere alla scissione societaria
I motivi potrebbero essere tre e magari aggiungendo uno che, alla fine, sarebbe quello forse più importante.
Ad esempio, può essere utilizzata per:
- ottimizzare il passaggio generazionale d’azienda;
- eliminare eventuali disguidi tra i soci della società, attraverso la suddivisione dei beni in varie imprese;
- creare un assetto societario diverso che permetta l’entrata di altri soci interessati di entrare a far parte della stessa per garantire una crescita dimensionale.
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La vera motivazione che spinge l’imprenditore a effettuare l’operazione di scissione, assistiti ovviamente da un professionista preparato, infatti, è quella di creare una netta distinzione tra i due rami aziendali:
- immobiliare, parte dell’impresa che detiene gli immobili;
- operativo, parte dell’impresa che si occupa della produzione in senso stretto.
In altre parole, per fare uno spin-off immobiliare.
Ma non solo, perché può essere utilizzata anche per ripartire il patrimonio della società scissa tra più società beneficiarie. Un tipico caso si può verificare quando vengono create più società per ripartire il patrimonio tra i diversi figli. Così ognuno ha il suo distinto dagli altri e ogni rischio di incomprensioni può essere limitato.
Una sola operazione, tanti vantaggi
Dunque, una sola operazione, tanti motivi per effettuarla.
In più, la scissione è un’operazione neutrale fiscalmente. Infatti, il trasferimento del patrimonio immobiliare alla scissa non genera plusvalenza o minusvalenze per un motivo molto chiaro: la scissione aziendale viene vista come un’operazione finalizzata alla riorganizzazione aziendale con lo scopo di proseguire l’attività imprenditoriale dalle società soggette all’operazione.
Quindi, oltre alla riorganizzazione aziendale con conseguente tutela del patrimonio, anche un vantaggio fiscale visto che non genera plusvalenze.
Un’operazione che qualsiasi imprenditore dovrebbe assolutamente fare, soprattutto se ha in azienda svariati immobili, o in generale un patrimonio cospicuo. Sia per evitare che un eventuale creditore (che sia il Fisco, il fornitore o la banca) possa aggredire il patrimonio della famiglia e sia per distribuire questa ricchezza tra i vari eredi.
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