Se i debiti della società non vengono onorati, i suoi creditori potrebbero rivalersi sul compenso che l’amministratore riceve dalla società stessa? Su questo si è pronunciata anche la sentenza n. 1545 del 20 gennaio 2017 per sciogliere ogni dubbio. Vediamo nel nostro articolo cosa stabilisce e se possiamo trovare un rimedio per evitare problemi con il Fisco e con i creditori in generale.
Amministratore e compenso dell’amministratore: di cosa parliamo?
L’amministratore è la figura a cui spetta la gestione sociale della società. Ha poteri generali di direzione, amministrazione e rappresentanza della società.
Il ruolo di amministratore può essere:
- affidato anche a non soci;
- svolto anche da una persona giuridica (salvi i limiti derivanti da specifiche disposizioni di legge per determinate tipologie di società). In questo caso occorre designare un rappresentante persona fisica per l’esercizio della funzione di amministratore.
L’amministratore, per il ruolo che svolge come gestore della società, ha diritto ad un compenso. Questa somma di denaro non possiamo considerarlo come uno stipendio. Quindi da non confondere con il reddito erogato al lavoro dipendente.
Tuttavia, se ancora non lo sapessi, l’amministratore può essere contemporaneamente anche dipendente della stessa società e godere di innumerevoli benefici. Tutte agevolazioni che fanno capo solitamente ai lavoratori dipendenti.
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Tra amministratore e società non vi è un rapporto subordinato o parasubordinato. Vi è invece un rapporto a carattere societario. I rapporti economici tra soci e società possono essere oggetto di verifiche da parte dell’agenzia delle Entrate che può operare rettifiche – sotto il profilo dell’antieconomicità – nei casi in cui il socio effettui delle prestazioni nei confronti della società.
Il caso più frequente è quello dei compensi ritenuti troppo elevati corrisposti agli amministratori. Un compenso troppo elevato, non solo ti può creare problemi con l’Agenzia delle Entrate, ma anche dal punto di vista contributivo. Infatti, da strumento utile per l’amministratore, può trasformarsi in un vero e proprio boomerang fiscale e contributivo.
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La somma, anche se non esiste una norma che stilista quanto deve valere il compenso amministratore, devi stare sempre attento. Non devi speculare, ma devi stabilire una somma congrua ed equilibrata all’andamento economico della società. Allo stesso tempo, rispondere alle tue esigenze (che il più delle volte sei tu l’amministratore).
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Pignoramento compenso amministratore di società: è possibile?
Oltre al rischio di essere oggetto di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, il compenso amministratore può essere anche pignorato. E qui bisogna fare un distinguo tra compenso e fonte di reddito da dipendente.
Considerato che il compenso non può essere classificato come reddito da lavoro dipendente, la retribuzione che l’amministratore percepisce non segue la disciplina relativa alla pignorabilità stabilita per gli stipendi da dipendenti, appunto. Infatti, non è previsto il limite di pignorabilità stabilito ad un quinto per gli stipendi dei dipendenti.
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Il compenso e gli emolumenti corrisposti dalla società all’amministratore sono pignorabili senza i limiti previsti dall’articolo 545, comma 4 Codice di Procedura Civile.
Pignorabilità per intero confermata, senza il limite del quinto dell’emolumento, dalla sentenza n. 1545 del 20 gennaio 2017. Secondo la sentenza in questione, in sede di esecuzione forzata, il creditore può pignorare interamente lo stipendio dell’amministratore.
Dunque, il creditore, ha il potere di pignorare tutto quanto appartiene all’amministratore. Non solo i beni immobili, come la casa, ma anche il conto corrente e i compensi ricevuti dalla società. E tutto ciò può avvenire senza dover superare alcun ostacolo. Situazione che non si verificherebbe se il debitore avesse un contratto di lavoro dipendente.
Quanto alla retribuzione corrisposta all’amministratore per il parallelo rapporto di lavoro subordinato, infatti, sarà soggetta al limite di pignorabilità di un quinto. Quindi non può essere presa tutta, ma solo una parte.
Pignoramento compenso amministratore di srl: c’è una soluzione?
Per questo motivo, valutare la possibilità di essere amministratore e dipendente della stessa società, può metterti un po’ al riparo dai creditori. Sono numerose le società che trovano tra i propri dipendenti membri degli organi amministrativi. Una soluzione, quella di essere amministratore e contemporaneamente anche dipendente della società, che viene chiesta da molti imprenditori.
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