Quali auto sono soggette a controllo fiscale?

di Mauro
11 Feb, 2022
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    Auto di lusso, d’epoca e storiche: quando si acquista un veicolo bisogna sempre stare attenti quale modello scegliere. Alcuni modelli sono soggetti ad accertamenti fiscali immediati, altri meno. Oltre al prezzo di acquisto occorre considerare il rapporto tra costo di mantenimento e reddito dichiarato all’Erario per non far scattare controlli. Vediamo quali auto sono soggette a controllo fiscale.

    Quando scattano i controlli fiscali sulle auto?

    Il Fisco ha gli occhi sempre vigili, controlla tutto e non gli sfugge mai nulla. Una vigilanza asfissiante che però è assolutamente giustificata: scovare quanti più possibili evasori. Le tasse, anche se sono alte, vanno sempre pagate. Ed è inutile lamentarsi perché le strategie per dimezzare il carico fiscale esistono: devi solo sapere a chi affidare le sorti della tua impresa.

    Detto ciò, torniamo a noi, visto che non gli sfugge nulla, vuoi che non sappia quale auto hai comprato? Impossibile. 

    I controlli fiscali scattano nel momento in cui non c’è congruenza tra quello che hai dichiarato e il tipo di auto che possiedi o che decidi di comprare. Il controllo, inoltre, non prende in considerazione solo il prezzo di acquisto dell’auto, ma anche i costi di mantenimento (assicurazioni, benzina, manutenzione varia).

    Se c’è un’incongruenza superiore al 20% tra quanto dichiari e l’auto che hai, allora l’Agenzia delle Entrate può venire a bussare e dirti: puoi dirmi come hai acquistato questa auto con un reddito così basso?

    Attenzione, se hai la coscienza a posto, non devi assolutamente allarmarti: ti basta dimostrare che ti puoi permettere quel veicolo ed il gioco è fatto. Tuttavia, qualora le informazioni non siano soddisfacenti, partirà l’accertamento fiscale. Diverso il discorso se hai qualcosa da nascondere, l’Agenzia non ti permetterà di arrampicarti sugli specchi. 

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    Auto soggette a controllo fiscale: quali sono?

    Le auto soggette a controllo fiscale non sono naturalmente tutte. Ci sono alcune che il Fisco nemmeno considera e altre che fanno scattare subito i controlli fiscali. Tra queste abbiamo le auto di lusso, e poi a seguire le auto d’epoca e quelle storiche (anch’esse a rischio come quelle di lusso).

    Ma che differenza c’è tra queste tipologie di auto?

    Le auto di lusso sono quei veicoli di grossa cilindrata, generalmente. In particolare, parliamo di auto che superano i 185 kW di potenza e hanno più di 251 cavalli. Queste sono auto soggette a super bollo, ovvero quella tassa aggiuntiva pari a 20 euro in più, rispetto al bollo normale, per ogni KW eccedente i 185 kW (dato da verificare all’interno del libretto di circolazione). 

    La cifra del superbollo non rimane stabile per sempre, ma si riduce. Praticamente più anni detieni l’auto e meno paghi. In altre parole, per i primi 5 anni di immatricolazione il super bollo è pari a 20 euro per ogni kW eccedente i 185 KW. Poi piano piano si riduce in base agli di possesso:

    • 12 euro per ogni kW eccedente dopo i 5 anni e fino ai 10 anni di possesso.
    • 6 euro per ogni kW eccedente dopo i 10 anni di possesso.
    • 3 euro per ogni kW eccedente dopo i 15 anni di possesso.

    Dopo i 20 anni l’auto non è più soggetta al superbollo.

    Le auto d’epoca sono quei veicoli da collezione che non possono circolare (molto spesso) ma essendo di alto valore destano sempre sospetto. Sono iscritte in uno specifico registro presso il ministero dei trasporti. 

    Le auto storiche sono invece veicoli dall’alto valore storico, soggette a mini-bollo se circolanti e iscritte al pubblico registro automobilistico. Si differenziano dalle auto d’epoca, infatti, perché le storiche possono circolare su strada con le dovute limitazioni. 

    Auto storiche e d’epoca possono beneficiare dell’esenzione del superbollo a condizione che abbiamo superato i 30 anni dalla fabbricazione e non circolare su strada. Mini-bollo pari a 28,40 euro per le auto storiche che ancora circolano.

    Auto e reddito: attenzione ai controlli

    Se l’acquisto della casa è il primo campanello d’allarme per il Fisco, il secondo è l’auto. Se sei apposto, ovvero sei in grado di dimostrare la provenienza dei soldi, allora non avrai problemi. Se non riesci a dimostrarlo, allora avrai dei problemi con il Fisco che ti potrebbe contestare l’evasione fiscale o l’autoriciclaggio.

    Purtroppo, molti imprenditori, per evitare di pagare troppe imposte, tendono a nascondere qualcosa. Un errore che non devi assolutamente commettere, perché se poi fai acquisti spropositati, come nel caso dell’auto, il Fisco inizia ad avere dei dubbi sulla tua sincerità fiscale.

    Partiamo dal presupposto che le tasse sono elevate ma pensare di trovare escamotage per pagare di meno o non pagarle non sono giustificazioni valide. Adesso, devi sapere una cosa fondamentale: l’unico modo per ridurre la pressione fiscale è la pianificazione fiscale perché se non fai nulla, il rischio che questa situazione peggiori sempre di più è elevato.

    Ogni volta che il Fisco si prende più del dovuto, la tua azienda perde risorse preziose, viene indebolita e diventa così vulnerabile ai pericolosi attacchi della concorrenza. Perché indebolirla se invece puoi utilizzare uno strumento valido e legale come la pianificazione fiscale? 

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