Quanto costa realmente rivalutare le partecipazioni nel 2023?

di Redazione Soluzione Tasse
19 Gen, 2023
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    La rivalutazione delle partecipazioni societarie e dei terreni viene confermata anche per il 2023. Pagando un’imposta sostitutiva è possibile eseguire questa operazione prima che la cessione avvenga beneficiando di un enorme vantaggio fiscale ed evitando plusvalenze tassabili. 

    Rivalutazione partecipazioni nel 2023: cos’è e quanto costa? 

    Anche per il 2023 viene confermata la possibilità di rivalutare le partecipazioni societarie e i terreni. Una proroga di un certo rilievo visto il vantaggio fiscale che può offrire in termini numerici.

    La Legge di Bilancio 2023 conferma le stesse disposizioni normative precedenti consentendo di  poter rivalutare le partecipazioni della società non quotate pagando un’imposta sostitutiva del 16%

    In altre parole, se decidi di cedere a titolo oneroso una quota societaria cosa succede? Succede che hai un guadagno rispetto al valore nominale della quota, generando così una plusvalenza tassabile.

    Rivalutando la quota, e quindi rideterminando il costo o il valore d’acquisto delle partecipazioni, invece, non si genera alcuna plusvalenza.

    E quindi?

    Paghi prima che avvenga la cessione della quota in modo tale da avere un vantaggio fiscale che non avresti con l’applicazione della disciplina fiscale sulle plusvalenze (e vedrai più avanti il reale guadagno).

    Leggi anche: Rivalutazione beni d’impresa 2020: 3 vantaggi per farlo oggi e pagare meno tasse

    Dunque, anche nel 2023, le persone fisiche o le società semplice possono rivalutare il costo o il valore di acquisto delle partecipazioni non quotate e dei terreni posseduti alla data del 1° gennaio eliminando la possibilità di generare plusvalenze tassabili.

    Quali partecipazioni e come è possibile rivalutare?

    La rivalutazione del costo o del valore d’acquisto ha come oggetto:

    • le partecipazione societarie di aziende non quotate;
    • i terreni agricoli o edificabili.

    Per poter procedere alla rivalutazione delle quote societarie occorre predisporre una perizia di stima del valore della partecipazione o del terreno – da fare entro giugno 2023. La perizia viene fatta per determinare il valore sul quale poi verrà l’imposta sostitutiva del 16%. Un’imposta superiore di due punti percentuali rispetto a quella che era stata stabilita precedentemente 

    Il pagamento dell’imposta può avvenire in:

    • un’unica soluzione 
    • oppure una rateizzazione a cui vanno sommati eventuali interessi.  

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    I vantaggi della rivalutazioni delle partecipazioni

    La rivalutazione delle partecipazioni ha come obiettivo quello di eliminare le tassazioni di eventuali plusvalenze derivanti dalla cessione delle quote. Infatti, la normativa prevede che, dalle cessioni di queste quote, viene preso in considerazione dal Fisco il valore della partecipazione rivalutata. È quello il valore che diventa fiscalmente riconosciuto e quindi non soggetto a ulteriore tassazione.

    Lo scopo, dunque, della rivalutazione, è quello di ottenere un risparmio fiscale nel caso in cui hai intenzione di cedere le quote di partecipazione della società. Senza il pagamento di questa imposta, infatti, le plusvalenze sono tassabili secondo l’articolo 67 del Tuir. 

    Leggi anche: Distribuzione utili srl: come evitare di pagare la ritenuta del 26% e metterli al sicuro

    Stando al predetto articolo, le plusvalenze derivanti da cessioni a titolo oneroso di partecipazioni qualificate o non qualificate scontano l’imposta sostitutiva del 26%. Come noti, l’aliquota è più alta di 10 punti percentuali rispetto a quella prevista se inveci rivaluti le partecipazioni prima di effettuare la cessione. Nonostante l’innalzamento al 16%, rispetto al 14% deciso prima, il vantaggio comunque è evidente lo stesso.

    Rivalutazione e aliquota ordinaria: tassazione a confronto

    Per rendere tutto più chiaro, facciamo un esempio numerico e confrontiamo la tassazione con aliquota ordinaria e il beneficio che potresti ottenere rivalutando le partecipazioni.

    Supponiamo di:

    • avere una quota di partecipazioni in una srl pari al 50%;
    • un valore nominale di 10.000 euro;
    • un valore attuale di 100.000 euro.

    Se decidi di cedere la quota senza partecipazione, ti troveresti con una plusvalenza imponibile pari a 90.000 euro che sconta un’imposta sostitutiva del 26%. Ti troveresti quindi a:

    • pagare l’imposta sostitutiva pari a 23.400 euro (95.000×26%);
    • un netto pari a 66.600 euro.

    Cedere la quota di partecipazione con la rivalutazione delle partecipazioni ti aprirebbe a scenari totalmente diversi perché:

    • non si genera alcuna plusvalenza 
    • e l’imposta viene pagata ancora prima che la cessione venga effettuata.

    Partendo sempre dalla stessa quota di partecipazione, la quota rivalutata, pari a 100.000 andrebbe a scontare l’imposta sostitutiva del 16%, quindi 16.000 euro. 

    Quindi? 

    7.400 euro di risparmio fiscale che ti consentirebbero di avere un netto pari a 84.000 euro.

    Perché non risparmiare quanto più possibile?

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    Leggi anche: Come attuare la pianificazione fiscale con lo Schema a 4 livelli

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