Il Coronavirus prima o poi passerà e le Aziende riprenderanno ad operare come i mesi passati. Ma devono essere efficienti ed efficaci per ottenere il loro obiettivo primario: produrre liquidità, altrimenti non stanno in piedi, ed evitare di disperderla in tasse.
Oggi ti raccontiamo una storia di successo: quella di un gruppo societario (per privacy non sveliamo il nome del cliente) che, grazie alla riorganizzazione aziendale è riuscita a risolvere i problemi di redditività, gestionali e dell’elevata tassazione.
Riorganizzazione aziendale: cos’è perché realizzarla?
La riorganizzazione aziendale è quel processo mediante il quale vengono ridefiniti gli obiettivi strategici dell’azienda. Prevede una ristrutturazione delle posizioni economico-finanziarie della società.
In altre parole, si tratta di una serie di operazioni, nella maggior parte dei casi di natura straordinaria, atte a modificare l’asset societario e le modalità di gestione, per far fronte a momenti di crisi aziendale o risolvere problemi organizzativi che potrebbero sfociare in conseguenze ben più gravi della semplice mala gestio.
La crescita dell’azienda, ad oggi, è condizionata dai continui cambiamenti dei mercati e dall’incremento della concorrenza che finiscono per aumentare i rischi ai quali è esposta l’impresa.
Il concetto di riorganizzazione è un fattore chiave del successo di un’impresa.La capacità di prevedere e di reagire ai cambiamenti ambientali, diventano vitale per esser in grado di far fronte alle situazioni per limitare i rischi.
Perseguire principalmente obiettivi di profitto oggi non basta più. Diventa fondamentale perseguire sistematicamente la massimizzazione del valore aziendale e non solo del fatturato.
L’azienda deve essere in grado di monitorare continuamente la propria gestione e il mercato, per adattarsi costantemente all’ambiente esterno. Deve vincere l’incertezza e creare prospettive di crescita per competere e mantenere le quote/mercato. Le attuali aree di business, magari, nei prossimi anni non saranno più attrattive come lo sono ora.
Situazione prima: quali problemi?
Per rispondere alle pressioni del mercato, massimizzare la gestione aziendale e ridurre il peso delle tasse, per risparmiare liquidità aziendale, molte aziende si stanno riorganizzando.
È il caso di un gruppo societario familiare che, nel corso degli ultimi anni, Andrea e i figli Giorgio, Federico, Gustavo e Marcella avevano fondato 4 Srl per la realizzazione di diversi progetti imprenditoriali, nei campi della ristorazione, del turismo, dell’edilizia e immobiliare.
Appena arrivata da noi presentava queste problematiche:
- lesioni di legittima, le continue modifiche societarie avvenute in questi anni avevano portato a disequilibri patrimoniali tra i fratelli, rendendo il valore della donazione soggetto a possibili azioni di riduzione.
- problemi di governance, la regia delle diverse società era affidata a singoli amministratori unici, che agivano autonomamente non considerano i problemi di gestione generati.
- dispersione delle garanzie sul credito, il gruppo, composto da più società presentava situazioni finanziarie diversificate (alcune con saldi bancari attivi, altre con saldi passivi), non riuscendo a valorizzare le sue vere potenzialità creditizie.
- attività eterogenee non produttive, le Srl svolgono attività eterogenee, e con uno schema simile è complicato razionalizzare e amministrare gli aspetti produttivi e commerciali di ognuna, nonché il reperimento delle specifiche autorizzazioni in base a norme di legge o regolamenti.
Si tratti di problemi piuttosto comuni nei gruppi aziendali che nascono e crescono senza una specifica strategia di lungo periodo.
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Situazione dopo: quali vantaggi?
Era necessario trovare un modo organico per semplificare la gestione e garantire il passaggio generazionale. Il gruppo, così formato, non era di certo performante dal punto di vista giuridico o fiscale, soprattutto per quanto riguardava la dispersione di ore di lavoro e contributi Inps pagati inutilmente, ma dava comunque da vivere serenamente a tutta la famiglia.
Un riorganizzazione aziendale per avere beneficiare dei seguenti vantaggi:
- tutela nel tempo del patrimonio aziendale;
- gestione condivisa del patrimonio, senza perdite di efficienza e duplicazioni di ruoli;
- ripartizione equa del patrimonio che il padre aveva contribuito a creare per tutti i figli, con un più semplice passaggio generazionale;
- miglioramento della bancabilità delle società operative;
- razionalizzazione fiscale del gruppo;
- riduzione dei rischi imprenditoriali di ciascun business.
La presenza di questi problemi non destava preoccupazione in noi: la soluzione ai problemi c’era. Quindi quello che abbiamo fatto è questo:
- costituzione di una holding Srl mediante conferimento delle partecipazioni;
- donazione tra i soci delle partecipazioni della holding, per renderle paritarie in quanto a seguito dei conferimenti le quote non risultavano suddivise in parti uguali;
- scissione parziale di alcune delle società, con trasferimento della partecipazione in favore della holding;
- cessione in holding da parte della società Ristorazione della partecipazione detenuta nella società Turismo.
Grazie a questa nuova configurazione, i soci hanno ottenuto innumerevoli vantaggi, sia sotto il profilo fiscale sia sotto quello puramente gestionale ed economico, potendo di fatto centralizzare nella holding alcune funzioni di tesoreria e amministrazione.
La soluzione rispettava le aspettative di tutti, da ogni punti di vista e permetteva di:
- abbattere di 50.000 euro di stipendi
- e di risparmiare circa 70.000 euro di contributi Inps.
Un cospicuo risparmio di soldi che, gli stessi soggetti, hanno poi investito per accrescere il proprio business. L’obiettivo di risparmiare tasse, non è solo quelle di mettersi i soldi in tasca ma di investire nella propria attività. Quelli da mettere in tasca vengono prelevati mediante determinati strumenti di pianificazione fiscale, da non confondere con evasione.
Risparmiare questi soldi, risolvere i problemi iniziali e migliorare la gestione aziendale non è facile: i dettagli fanno la differenza e rendono le operazioni fiscalmente inattaccabili e, solo professionisti competenti lo possono fare.
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