E’ iniziato il conto alla rovescia. Manca ormai meno di un mese all’entrata in vigore della fatturazione elettronica.
Se speri ancora in una proroga dell’ultimo minuto, tipica del sistema fiscale italiano, sappi che non ci sarà. Nonostante la bocciatura del Garante della Privacy, viste le numerose criticità, non ci sarà alcuna proroga, perché un eventuale rinvio comporterebbe dei costi molto alti alle casse dello Stato. Con l’introduzione della fatturazione elettronica, infatti, il recupero derivante dall’evasione è stimato intorno ai 1,9 miliardi di Euro.
Entrerà, pertanto, in vigore e sarà obbligatoria per circa 3 milioni di di partite IVA. Saranno esclusi:
- i soggetti in regime di vantaggio e forfettari;
i piccoli produttori agricoli; - le società sportive dilettantistiche con volume d’affari inferiore a 65 mila Euro;
- le fatture cui dati vengono inviati mediante il sistema TS Tessera Sanitaria (esonero che sarà valido solo per l’anno 2019).
L’emissione di un fattura in formato cartaceo, dal prossimo 1 gennaio 2019, per i soggetti obbligati, sarà una pratica illegale, perché è come se fosse la fattura non fosse mai stata emessa.
Se non ti sei preparato al meglio a questo cambiamento, rischi di passare per evasore.
Non emettere una fattura equivale a lavorare in nero, quindi sarai punito con severe sanzioni. E’ necessario prestare molta attenzione dal prossimo anno, perché è molto facile evadere involontariamente. Utilizzare un software come Soluzione Contabilità che gestisca l’intero ciclo di fatturazione renderebbe l’approccio al cambiamento più semplice di quanto tu possa credere.
Chi non emette le fatture in formato elettronico, in quali sanzioni incorrerebbe?
Per cercare di limitare eventuali conseguenze derivanti dal mancato adeguamento dei sistemi informatici, è prevista una moratoria, dove le sanzioni stabilite dal regime sanzionatorio ordinario saranno sospese.
E’ stata confermata, pertanto, una fase di transizione in modo tale da rendere più soft almeno la fase iniziale del nuovo ciclo di fatturazione:
- dall’1 gennaio al 30 giugno 2019 per tutti i soggetti passivi con liquidazione IVA trimestrale;
- dall’1 gennaio al 30 settembre 2019 per tutti i soggetti passivi con liquidazione IVA mensile.
Durante questo periodo, se la fattura verrà inviata entro il termine della liquidazione IVA del periodo di riferimento, non sarà applicata nessuna sanzione.
Verrà applicata la sanzione, invece, con una riduzione dell’80%, quindi si andrà a pagare solo il 20%, qualora la fattura venga inviata elettronicamente entro il termine della liquidazione del periodo di liquidazione IVA successivo a quello di riferimento.
Dunque, dopo quel periodo di transizione verrà applicato il regime sanzionatorio ordinario stabilite dall’art. 1 comma 6 del D.Lgs. 127/2015. Quindi, l’emissione di una fattura in un formato diverso da quello elettronico, dal punto di vista fiscale, viene considerata come se non fosse mai stata emessa. Pertanto potrai incorrere in sanzioni comprese tra il 90 e il 180% dell’imposta non prontamente documentata, con una sanzione minima pari a 250 Euro.
Nel caso in cui si tratti, invece, di operazioni esenti o non imponibili, la sanzione diminuisce, variando da 5 a 10%, con un minimo pari a 250 Euro.
Quindi, cosa dovrai fare per regolarizzare questa posizione? Dovrai emettere un’autofattura e inviarla al SdI.