La successione ereditaria per mezzo del testamento è una strategia da non sottovalutare per garantire continuità al patrimonio. In questo articolo parleremo del testamento e di come scriverlo, del caso Berlusconi, dei pericoli della successione ereditaria e della strategia per evitare problemi con gli eredi.
Successione ereditaria: il testamento
In Italia solo l’8% degli over 55 organizza la successione ereditaria del proprio patrimonio aziendale e personale attraverso il testamento. Negli USA, invece, questa percentuale aumenta: è il 50% degli over 55 a utilizzare il testamento. Mentre in Gran Bretagna si arriva addirittura all’80%.
La successione ereditaria mediante il testamento può prevenire molti problemi che, in assenza di una linea guida da seguire, scatenerebbero intrighi e controversie familiari. Inoltre, senza una guida, non si saprebbe come gestire il patrimonio. Parliamo quindi di uno strumento molto utile per suddividere i beni tra i vari eredi.
Il caso recente, più eclatante, di successione ereditaria mediante stesura del testamento, riguarda Silvio Berlusconi. Tant’è che è divenuto fatto di cronaca proprio in questa torrida estate.
Grazie al testamento, Berlusconi è riuscito a soddisfare tutti gli eredi senza creare attriti (almeno per ora, poi non si sa cosa possa succedere).
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Il testamento rappresenta uno strumento di successione di estrema efficacia proprio nei casi in cui:
- gli eredi sono tanti;
- gli eredi sono legati tra loro da vincoli diversi e quindi difficili da gestire.
Tuttavia è proficuo anche nei casi in cui gli eredi sono pochi, ovviamente.
Per evitare che vi siano delle controversie, infatti, nel testamento possono essere già inserite le linee guida per la divisione del patrimonio. Il testamento, infatti, è un foglio sul quale il redattore esprime in modo chiaro la sua volontà sulla gestione del proprio patrimonio:
- a chi dare l’azienda?
- a chi affidare gli immobili?
- dare a tutti gli eredi tutto e dividerlo per quote?
Questi sono solo alcuni esempi di quello che potrebbe essere scritto nel testamento. Potrebbe, perché, in realtà ci sono dei limiti giuridici da rispettare.
Successione ereditaria: il testamento di Berlusconi
È necessario che il testamento sia scritto adeguatamente e usando gli opportuni tecnicismi, così da evitare ambiguità e interpretazioni sbagliate. Infatti, le controversie, dovute a cattive interpretazioni, sono all’ordine del giorno.
Bisogna essere chiari e precisi su ciò che si intende dire ed evitare, quindi, frasi che esprimono dei desideri. Situazione che, ad esempio, è emersa da una prima lettura del testamento di Silvio Berlusconi.
Il passaggio “dovreste riservare queste donazioni a..” , nello specifico, potrebbe essere letto in mille modi. Un’errata interpretazione, molto facile da dare, non garantirebbe l’esecuzione della reale volontà di Berlusconi.
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Per cui una corretta stesura eliminerebbe ogni tipo di problema, soprattutto, in relazione alla suddivisione ereditaria.
Dunque, per organizzare al meglio la successione ereditaria, e garantire la giusta continuità, è necessario pianificare per tempo e affidarsi a professionisti del settore, perché i rischi sono tanti e tutti dietro l’angolo.
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Successione ereditaria: i rischi
Tra i vari rischi, abbiamo:
- rischio di aumento delle imposte. L’Italia, nonostante tutto, ancora oggi è un paradiso fiscale rispetto agli altri paesi UE per quanto riguarda la successione. Ma l’alto debito e le continue richieste dell’Ue potrebbero spingere ad aumentare queste imposte a discapito dei contribuenti;
- rischio relativo al passaggio generazionale. Pensiamo ad esempio all’errore di rimandare il trasferimento d’azienda, oppure l’incapacità gestionale degli eredi;
- rischio di elusione fiscale causata dall’inadeguatezza dello strumento utilizzato per la successione ereditaria;
- rischio eredi. Si tratta di attriti causati dagli eredi tanto da pregiudicare l’integrità del patrimonio;
- rischio aggressioni dei creditori a causa dei debiti residui lasciati al momento della successione. Un rischio che può pregiudicare l’integrità del patrimonio qualora gli eredi non siano in grado di pagare i debiti oppure non siano stati utilizzati strumenti protettivi.
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Per evitare tutto ciò, da dove iniziare?
Successione ereditaria: da dove iniziare?
L’imprenditore italiano, purtroppo, non è propenso a pianificare una successione ereditaria e utilizzare appositi strumenti per effettuare il passaggio generazionale. Infatti, le statistiche del 2018 affermano che solo il 13% degli italiani lascia testamento.
La successione ereditaria, per essere pianificata nel migliore dei modi, deve seguire una sorta di regolamento non scritto.
Un aspetto, assolutamente da non sottovalutare, è quello fiscale che riguarda la successione, a prescindere dal fatto che sia redatta in vita o dopo la morte. È molto importante perché spesso gli eredi ricevono un patrimonio di grande valore che supera tutti i benefici economici dell’accettazione dell’eredità.
Dunque, se ci chiedessero da dove cominciare diremmo: non dal testamento. Prima di redigerlo, occorre fotografare la situazione patrimoniale di partenza, poi via via andare più nel dettaglio. Conoscendo il tuo patrimonio, sarà più semplice stabilire a chi affidare la direzione aziendale, a chi assegnare gli immobili, a chi dare una determinata attività di business.
È impossibile che tu riesca a fare questa operazione da solo. Riusciresti a verificare cosa possiedi, ma non avresti le capacità giuridiche e fiscali per stabilire come trasferire i tuoi averi agli eredi per garantire continuità patrimoniale e far sì che questi non subiscano una pesante tassazione.
Per evitare ciò, farsi affiancare da professionisti esperti nella materia è quasi uno step obbligatorio. Perché solo dopo aver considerato gli aspetti patrimoniali e fiscali è possibile stabilire quale sia lo strumento migliore per garantire una
successione ereditaria che assicuri il rispetto delle volontà, soddisfi gli eredi e garantisca continuità alla ricchezza creata.
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