Sapere quando vanno in prescrizione le tasse non pagate significa conoscere quando perdono valenza le cartelle esattoriali: sono queste, infatti, l’ultimo step di un lungo iter per recuperare le imposte.
Ma quando è possibile liberarsi dalle tasse non pagate ed evitare problemi di carattere fiscale? Andiamo a vedere nei dettagli.
Tasse non pagate: cosa rischi?
Non pagare le tasse è un illecito tributario, indipendente dal fatto che, le stesse, non siano state versate volutamente o perché non avevi la disponibilità economica. Come tutti gli illeciti, anche questo, viene punito con una sanzione alla quale si aggiunge la somma originariamente dovuta.
La sanzione non è l’unica conseguenza, anzi, possiamo dire sia la più lieve. Infatti, il mancato pagamento del debito potrebbe comportare anche il pignoramento dei tuoi beni.
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Non finisce qua: se superi determinate soglie stabilite dalla normativa contro l’evasione fiscale scatta anche la sanzione penale che, ahinoi, più delle volte colpisce gli imprenditori come te.
Ad esempio, se ometti il versamento Iva per 150.000 euro ( in un singolo anno d’imposta), sei punibile penalmente, oltre che tributario.
Iter procedurale di riscossione: come funziona?
Fatta questa dovuta panoramica, prima di andare a vedere quanto tempo hanno gli enti per la riscossione delle tasse, è bene ricordare come funziona l’iter procedurale.
Dunque, se non paghi le tasse, subisci prima l’accertamento fiscale. Questa procedura ha lo scopo di sollecitarti a pagare avendo a che fare solo con l’ente riscossore della determinata imposta (ad esempio l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, il Comune).
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Se nemmeno con l’accertamento l’ente riesce a recuperare il credito, si procede con la riscossione esattoriale che mira all’esecuzione forzata (anche attraverso il pignoramento dei beni). La gestione spetta direttamente all’Agenzia Entrate Riscossione, mentre per i tributi locali invece fanno partnership con società di riscossione locale.
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Quanto tempo hanno gli enti per riscuotere le tasse?
Detto ciò, andiamo a vedere i tempi di recupero delle tasse non pagate. Il sistema tributario italiano fissa dei termini ben precisi da seguire per quanto riguarda l’accertamento prima di passare, accertata il mancato onere, alla riscossione diretta.
L’accertamento, partiamo da questo, in caso di dichiarazione dei redditi non vera deve essere notificato entro entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.
Nel caso di omessa o nulla dichiarazione, l’avviso di accertamento può essere notificato fino al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.
Per quanto riguarda invece la riscossione, i termini variano in base alla Tassa, ovvero:
Prescrizione tasse a 10 anni
- Irpef
- Irap
- Ires
- Iva
- Imposte di bollo
- Imposta ipotecaria
- Imposta catastale
- Canone Rai
- Contributi CCIA
Prescrizione tasse a 5 anni
- Imu
- Tari
- Tasi
- Tosap
- Inail
- Inps
Oltre a queste tasse, hanno prescrizione a 5 anni anche:
- Sanzioni amministrative
- Violazioni del codice della strada
Mentre il Bollo auto ha un termine di prescrizione di 3 anni.
Passati questi anni, le tasse non pagate e non accertate, vanno in prescrizione.
Prescrizione le cartelle esattoriali: quando?
Se prima del termine di questi anni, non procedi al pagamento delle tasse, la pratica passa nelle mani dell’Agenzia Entrate Riscossione.
Attraverso una notifica, infatti, ti verrà inviato la cartella esattoriale per invitarti ancora a pagare per proseguire, nei casi critici, con altre misure come il pignoramento o il classico fermo amministrativo.
Però, anche in questo caso può scattare la prescrizione. Quando? Nel momento in cui, inviata la cartella non viene avviata alcuna azione legale. Ma non è sempre così, quindi meglio stare attenti.
Purtroppo, su per le tasse abbiamo tempi certi, per le cartelle esattoriali no. Infatti, possiamo citare due interpretazioni circa la prescrizione delle cartelle esattoriali.
Da un prima interpretazione, forse la più plausibile, la prescrizione della cartelle esattoriali seguirebbe gli stessi termini stabiliti per le imposte. Ad esempio, una cartella relativa ad Iva, si prescriverebbe nel termine di 10 anni, mentre una per contributi previdenziali Inps in 5 anni.
La seconda, invece, che sta affermandosi sempre più, la prescrizione delle cartelle esattoriali è sempre di 5 anni, indipendentemente dal tipo di somma riscossa.
Interpretazione anche ripresa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Varese, secondo la quale, i crediti erariali, anche relativi a imposte dirette e Iva, vengono prescritte in 5 anni (poiché sono atti amministrativi).
Ti sei mai chiesto se…?
Dunque, come già detto, indipendente dal fatto che, le stesse, non siano state versate volutamente o perché non avevi la disponibilità economica, non pagare le tasse è un illecito tributario.
Ora, pensaci un attimo, e rispondi a questa domanda:
perché rischiare un illecito se puoi pagare meno tasse senza evadere e attendere il miracolo della prescrizione?
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