Importanti novità sono state introdotte dal Decreto agosto. Tra tutte, spicca la possibilità di poter beneficiare di un’ulteriore rateizzazione dei versamenti sospesi dai precedenti decreti.
Ma come devono essere versati questi versamenti sospesi? Vediamo ora di cosa si tratta e come pagarli beneficiando dell’ulteriore proroga.
Versamenti sospesi: come era previsto prima?
I precedenti decreti, tra tutti il Decreto rilancio, aveva previsto al 16 settembre 2020 la ripresa dei versamenti in scadenza a marzo, aprile e maggio 2020, non effettuati per aiutare le imprese di fronte all’emergenza economico sanitaria che ha colpito il mondo intero.
In particolare, gli articoli 126 e 127 del Decreto avevano stabilito che, i versamenti sospesi, invece di pagarli a fine maggio o giugno, potevano essere effettuati, senza alcuna applicazione di sanzioni e interessi:
- entro il 16 settembre 2020 in un’unica soluzione;
- attraverso 4 rate mensili di pari importo con il versamento della prima rata entro termine del 16 settembre.
Quali versamenti sono oggetto di sospensione?
I soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio dello Stato, possono beneficiare della sospensione dei versamenti, del periodo aprile e/o maggio 2020, relativi a:
- Iva;
- ritenute alla fonte e trattenute inerenti all’addizionale regionale e comunale sui redditi da lavoro dipendente e assimilati;
- contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatoria;
Ma potevano e possono beneficiare tutti i soggetti?
No, solo colore che, nei mesi di marzo e/o aprile 2020, rispetto agli stessi mesi del 2019, hanno subito una riduzione del fatturato o dei corrispettivi di:
- almeno il 33%, per le attività che, nell’anno precedente, hanno realizzato ricavi o compensi inferiori a 50 milioni di euro;
- almeno il 50%, per le attività che, nell’anno precedente, hanno realizzato ricavi o compensi superiori a 50 milioni di euro.
Per i soggetti maggiormenti colpiti dall’emergenza (ad esempio imprese turistico-ricettive, agenzie di viaggio e turismo, tour operator, centri sportivi, teatri, ristoranti, asili, terme, parchi divertimento, musei), era prevista la dei termini di versamento di:
- ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, contributi Inps e Inal del periodo dal 2 marzo 2020 al 30 aprile 2020
- e Iva in scadenza nel mese di marzo 2020
indipendentemente da calo di ricavi e compensi.
Veniva previsto, invece, il requisito del calo di ricavi e compensi (come detto sopra) per i versamenti di maggio ovvero il periodo coincidente con la fine del lockdown. Stessa condizione, cioè prevista per i soggetti maggiormente colpiti, veniva applicata ai soggetti con sede nei centri definiti “zona rossa”.
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Versamenti sospesi: come pagarli beneficiando dell’ulteriore proroga?
Il Decreto agosto, in particolare l’articolo 97 prevede una rateizzazione ulteriore dei versamenti sospesi fino al 16 settembre 2020.
Con la nuova disposizione, infatti, per i versamenti sospesi possono essere pagati nel seguente modo:
- 50% delle somme oggetto di sospensione, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020, oppure, attraverso rateizzazione che deve essere effettuata per un massimo di 4 rate (di pari importo). Il primo versamento è da effettuare entro il 16 settembre 2020.
- il restante 50 per cento delle somme a debito, attraverso rateizzazione, che deve essere effettuata per un massimo di 24 rate mensili (di pari importo). Il versamento della prima rata deve essere effettuato entro il 16 gennaio 2021.
Nota bene: il versamento avviene senza applicazione di sanzioni e interessi. Se sono stati effettuati i versamenti precedentemente, non è possibile ottenere il rimborso dell’importo.
La decisione presa, mira a contrastare l’emergenza e aiutare le imprese a risparmiare liquidità vitale per il mantenimento dell’attività. Questo perché la crisi non è finita e, forse, quella più dura deve ancora arrivare. Purtroppo, però,
Purtroppo, però, dopo la sospensione e gli aiuti per facilitare i versamenti, è facile che arrivi la mazzata fiscale. Questo perché le tasse sospese si aggiungeranno a quelle dei mesi successivi e, probabilmente, a quelle che inseriranno per pagare i debiti causati dall’emergenza.
Mantenere la liquidità in azienda ed evitare di perderla per il pagamento di tasse, molto spesso elevate, è fondamentale per un’azienda. Oggi, ma soprattutto nei prossimi mesi.
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