Welfare aziendale: come offrire un compenso esente agli amministratori

di Redazione Soluzione Tasse
9 Mar, 2023
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    Gli amministratori che percepiscono redditi assimilabili a quello da lavoro dipendente possono beneficiare del welfare aziendale e quindi ricevere un compenso esente da tassazione. Il via libera dell’Agenzia delle Entrate rende possibile l’utilizzo della società per sostenere le spese private degli amministratori. Un vantaggio non solo per loro ma anche per la srl che utilizza questi oneri per ridurre la propria fiscalità.

    Perché è importante il welfare aziendale?

    Il welfare aziendale è una remunerazione che possiamo definire complementare al normale reddito percepito dal dipendente. Viene definito complementare perché non va a sostituire il reddito. Infatti, è uno strumento che si affianca al reddito stesso. 

    La differenza tra reddito e welfare è che, il primo, viene erogato in denaro, il secondo tramite beni e servizi con enormi vantaggi fiscale e contributivi sia per l’azienda che per il percettore.

    Nella pratica cosa succede?

    L’azienda:

    • crea un piano di welfare aziendale con i beni e servizi in base ai gusti ed esigenze dei soggetti percipienti;
    • compra questi beni o servizi;
    • eroga questi beni e servizi ai propri dipendenti.


    Leggi anche: Welfare aziendale: esempi pratici di tassazione e convenienza

    Il vantaggio qual è?

    L’azienda per acquistare questi beni sostiene dei costi che possono essere dedotti e quindi ridurre l’Ires. In più sulla retribuzione erogata con il welfare non paga Inps e Inail.

    Tuttavia, la deduzione non è automatica. Infatti, la disciplina del welfare stabilisce che, per beneficiare della deduzione integrale, il piano di welfare deve essere indirizzato alla generalità dei dipendenti. Se questo non succede, la deduzione integrale è impossibile da applicare e quindi niente vantaggi.

    Welfare aziendale al cda è possibile?

    Il welfare aziendale rappresenta enorme vantaggio per l’impresa che vuole premiare o aumentare gli stipendi dei propri dipendenti senza sostenere ulteriori costi. Questo sistema assistenziale, oltre che ai dipendenti, è applicabile anche agli amministratori o componenti del cda.

    L’interpello numero 954-1417 del 2016 dell’Agenzia delle Entrate stabilisce che il welfare aziendale può essere erogato anche ai componenti e amministratori del cda di una società. In questo caso parliamo di una srl. 

    Leggi anche: 4 passi per realizzare un piano welfare aziendale fiscalmente inattaccabile

    Tuttavia, per applicarlo agli amministratori, deve essere rispettata una condizione fondamentale che riguarda la natura dei compensi. Infatti, i redditi percepiti dall’amministratore devono assimilati a quelli di lavoro dipendente ex articolo 50, lettera c-bis del Tuir. Se hanno altra natura l’applicazione del welfare risulta più complicata o addirittura impossibile.

    Il chiarimento giunge solo a seguito di una interpello da parte di una srl la quale chiedeva di sapere quale fosse il trattamento fiscale per i servizi offerti ai componenti del cda e ai propri dipendenti. 

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    Proprio perché la deduzione integrale è prevista solo se il welfare è destinato alla generalità dei dipendenti, la srl ha suddiviso i beneficiari del piano in 3 categorie:

    • amministratori;
    • dipendenti con una retribuzione annua lorda fino a 35.000 euro;
    • dipendenti oltre la soglia stabilita di 35.000 euro.

    La distinzione, che può sembrare banale, è stata fatta proprio per suddividere le categorie in maniera omogenea. Infatti, secondo l’Agenzia delle Entrate, la condizione per la deduzione integrale è garantita dalla suddivisione in categorie da parte della srl. Se così non fosse, allora sarebbe impossibile erogare il welfare e beneficiare allo stesso tempo della deduzione totale delle spese.

    Esenzione fiscale e contributiva totale

    Dunque, ricapitolando, il piano di welfare è possibile estendo anche agli amministratori beneficiando di:

    • esenzione totale ai fini fiscali e contributivi dei beni e servizi offerti agli amministratori;
    • piena deducibilità ai fini Ires dei costi di acquisizione dei beni e servizi.

    Ora è più chiaro capire perché in anteprima parlavamo dell’utilizzo della società per le spese private degli amministratori

    Leggi anche: Consulenza fiscale Soluzione Tasse: 6 step per cambiare il futuro aziendale

    Come vedi, anche il welfare, può essere un importante strumento di pianificazione fiscale e generare una “fonte di reddito” complementare beneficiando di importanti vantaggi fiscali e contributivi.

    Tuttavia, la sua applicazione, non è semplice e standard per tutti, e l’interpello di questa società ce lo dimostra. Per cui, non basta conoscerlo, ma anche saperlo applicare e adattare tenuto conto delle esigenze e dell’impresa. 

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