Quante volte hai pensato di voler aumentare lo stipendio ai tuoi dipendenti, ma poi non l’hai fatto perché ti costava troppo?
Qualsiasi titolare di un’azienda sa bene che il costo di ogni dipendente è veramente alto e se questi chiedono aumenti, tale costo tenderà ad essere più alto. Il cuneo fiscale rappresenta un dramma per le aziende italiane, ma anche per gli stessi dipendenti che perdono oltre il 50% della loro busta paga in IRPEF ed INPS.
Proprio per evitare che i costi dei dipendenti continuassero ad aumentare è stata ideata una nuova forma di retribuzione.
Sostanzialmente, si tratta di una particolare metodologia di retribuzione che, oltre a migliorare la convivialità aziendale, offre notevoli vantaggi fiscali per te che sei titolare dell’azienda ma anche per il lavoratore.
Prima di parlare dei vantaggi, però, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Welfare aziendale: cos’è?
Poco utilizzato ma estremamente vantaggioso, il Welfare aziendale, è uno strumento di remunerazione alternativo che consente di ridurre il costo del lavoro (molto alto in Italia). Attraverso questo strumento puoi ripartire la retribuzione tra una quota monetaria e una in natura aumentando la liquidità e la produttività dell’azienda.
Se anche tu sei titolare di un’azienda ed hai dei dipendenti che prestano lavoro alla tua azienda, appunto, sai che devi loro una retribuzione: somma denaro, che viene riportato nella famosa in busta paga, in base al tipo di mansione che questi svolgono.
Oltre a questo metodo di retribuzione, devi sapere che ti viene data la possibilità di utilizzare una forma che noi definiamo alternativa: il c.d. Welfare aziendale. Si tratta di uno strumento, messo a disposizione delle aziende, per donare benefici e servizi ai propri dipendenti e godere di particolari sgravi fiscali.
Nota bene – Attenzione però, questo non significa che il Welfare aziendale sostituisce tradizionale retribuzione; viaggiano di pari passo infatti.
Obiettivi del Welfare aziendale
Attraverso il Welfare, l’azienda si pone di raggiungere 4 obiettivi, cruciali per la vita della stessa:
- ottenere un risparmio sia contributivo che fiscale per se stessa e per il lavoratore;
- favorire il benessere, la motivazione e migliorando la produttività dei propri dipendenti, garantendo loro un miglioramento delle condizioni di vita;
- valorizzare l’immagine e la reputazione aziendale;
- fidelizzare e trattenere i lavoratori migliori, rendendo appetibile l’azienda e rafforzando il loro senso di appartenenza.
Perchè utilizzare il welfare aziendale?
l’azienda ha la possibilità di aumentare le retribuzioni reali e allo stesso tempo ridurre il cuneo fiscale con un risparmio di circa il 30% di contributi previsti.
L’azienda sulla retribuzione erogata con lo strumento del welfare non paga i:
- contributi Inps (intorno al 30% sull’imponibile previdenziale);
- premi Inail.
Welfare aziendale per ridurre i costi del lavoro
Tra l’altro, il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi )individua le categorie di beni e servizi che, se erogati dall’azienda ai propri dipendenti, non concorrono alla formazione di reddito per il dipendente e sono deducibili dalla stessa ai fini Ires, beneficiando quindi di un particolare trattamento fiscale.
Secondo la CGIA di Mestre il costo del lavoro italiano è il terzo più caro in Europa. Sebbene ci sia stato un calo, il cuneo fiscale (differenza tra quanto un dipendente costa all’azienda e quanto lo stesso dipendente incassa, netto, in busta paga) è al 47,7%.
L’Italia, dopo Belgio al 53,7% e Germania al 49,6% (per fortuna c’è chi sta peggio di noi), è il Paese dove il peso delle tasse sulla retribuzione lorda dei lavoratori dipendenti è il più elevato.
Se per tanti imprenditori la soluzione al caro lavoro è assumere dipendenti attraverso dei contratti al limite del legale, oppure part time (allo stesso tempo si fa lavorare il personale 8 ore), non lo è per altri.
Per risparmiare tasse sul costo del lavoro (dato dalla somma del salario del lavoratore, contributi Inps e Inail, più quota del TFR – trattamento di fine rapporto) devi conoscere le normative fiscali del nostro sistema tributario.
Una di queste è il Welfare Aziendale. Uno strumento di remunerazione alternativo/complementare, al pagamento diretto dello stipendio. Consente di ripartire la retribuzione, tra una quota monetaria e una quota in natura.
La ripartizione della retribuzione può avvenire attraverso queste modalità:
- pagamento monetario;
- riconoscimento di benefit rimborsuali;
- fornitura diretta di servizi;
- mix delle soluzioni.
Welfare aziendale esempio
Come si costruisce un piano Welfare aziendale?
Un buon piano di welfare aziendale, in ogni caso, non può essere frutto dell’improvvisazione ed è dunque importante seguire alcuni step in tutte le sue fasi.
Bisogna innanzitutto fare un’analisi dei costi: valutare quanto l’azienda è in grado di investire per finalizzare il Welfare.
Fatto ciò, deve valutare i bisogni dei lavoratori in modo tale da offrire al dipendente beni e servizi che possano essere utilizzare e possano portare benefici. Decidere di non valutare i bisogni del dipendente comporta il rischio di offrire servizi o beni che non verranno mai utilizzati.
Individuati e analizzato i bisogni dei dipendenti, si passa alla fase successiva: progettare il catalogo dell’offerta dei beni e servizi di cui gli stessi possono beneficiare.
Attenzione! La detassazione dei premi, si applica qualora il piano di Welfare sia indirizzato alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee degli stessi (dirigenti o lavoratori della stessa provincia). Se invece è ad personam, allora non si può beneficiare delle agevolazioni fiscali.
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Welfare aziendale: a chi spetta?
Il Welfare aziendale è rivolto ai dipendenti, quindi anche agli amministratori dell’azienda, indipendentemente dal numero di assunti che si hanno in azienda.
Ogni mese il dipendente riceve uno stipendio che spende per acquistare beni o servizi. Si va dalle spese primarie per vivere (alimenti), a quelle necessarie o obbligatorie (scuola o visite mediche) fino ad arrivare quelle per palestra, cinema, vacanze o abbonamenti tv.
Lo stipendio, lo saprai già, difficilmente resta per intero nelle tasche del dipendente. Grazie al Welfare l’azienda può acquistare beni e servizi, per conto del proprio dipendente, erogarli a loro e ottenere vantaggi, sia per se stessa che per esso.
Approfondisci qui: Welfare aziendale: scopri cos’è e quali sono i vantaggi fiscali?
Il Welfare aziendale consente così di fornire ai lavoratori dipendenti beni o servizi che vadano a soddisfare i propri bisogni. Beni e servizi che, per la normativa tributaria, godono di esenzione previdenziale e fiscale.
Ecco una serie di benefici che puoi erogare ai tuoi dipendenti
Andando nel dettaglio, il Welfare aziendale, non è altro che tutto l’insieme di benefici e prestazioni di carattere non monetario che dai a sostegno dei tuoi dipendenti.
Attraverso il Welfare aziendale avrai la possibilità di finanziare, ad esempio:
- servizi alle famiglie del dipendente come gli asili nido;
- spese mediche per lui e per le sua famiglia;
- polizze sanitarie o previdenza complementare;
- abbonamento ai trasporti;
- viaggi sia per lui che per il resto della famiglia.
Ma non finisce certo qui, perché i benefici che puoi finanziare ai tuoi dipendenti sono molteplici e possono includere addirittura la fornitura di buoni d’acquisto carburante, o per la spesa al supermercato.
Tutto questo fornendo a loro, ad esempio, delle semplici card che poi dovranno esibire al momento dell’acquisto nel negozio di riferimento.
Ovviamente, quelli che vanno per la maggiore sono sport e benessere, tempo libero, cultura e formazione.
Quindi, come puoi ben capire, non è altro che una forma alternativa di retribuzione, che non va ad eliminare la forma classica inclusa in busta paga, ma la va ad affiancare. Questo al fine di godere di importanti vantaggi fiscali per la tua azienda ed, in molti casi, anche della detassazione completa.
Ma sai quali sono questi vantaggi?
Già in apertura abbiamo parlato dei vantaggi di cui puoi godere se, alla retribuzione classica, affianchi anche quella alternativa, ossia il Welfare aziendale. Adesso è arrivato il momento di andare vedere quali sono tutti questi vantaggi.
Il vantaggio fiscale che come primo, balza agli occhi, consiste nel fatto che puoi dedurre tutti i costi che hai sostenuto per finanziare benefici e servizi, di cui abbiamo parlato sopra, per i tuoi dipendenti, dal reddito imponibile. Tutto ciò si traduce in:
- un abbassamento del reddito
- e, conseguentemente, dell’IRES da pagare.
Per renderti più chiara l’idea parliamo di numeri ed andiamo a fare un esempio, che ti aiuterà a comprendere meglio il vantaggio di cui puoi godere.
Allora, senza un piano di Welfare aziendale, se l’azienda Alfa ha un imponibile IRES di 500mila Euro, tenuto conto che l’aliquota IRES è al 24%, dovrebbe versare nelle casse dello Stato 120mila Euro.
Se la stessa azienda, però, avesse un piano di Welfare, cui costo ipotizziamo sia di 70mila Euro (costi interamente deducibili), avrebbe un imponibile IRES non più di 500mila Euro, ma di 430mila Euro. In questo caso, verserebbe IRES per 103.200mila Euro.
Il risparmio calcolato è di 16.800 Euro che consente a te titolare dell’azienda di pagare meno tasse e, al contempo, fornire un ottimo servizio per tuoi dipendenti.
Se tu volessi premiare un tuo dipendente con un premio da 1.000 Euro, ad esempio, ti costerebbe circa 1.400 Euro, tenuto conto dei contributi previdenziale anche da versare. Se gli stessi 1.000 Euro, li dai sotto forma di benefici e servizi, eviti il pagamento dei contributi.
Vantaggi a favore dell’azienda e non solo, perché il dipendente riceverà un beneficio in totale legalità senza dover spartire nulla con lo Stato.
Dunque, come vedi, si tratta di una metodologia che ti consente di abbattere il tuo carico fiscale ma anche di “corteggiare” i tuoi dipendenti, incentivando loro a dare sempre di più.
Se pensi che la tua azienda ha un costo del lavoro troppo alto e pensi di pagare troppe tasse, non esitare a chiedere la tua consulenza gratuita – un nostro esperto nel risparmio fiscale valuterà assieme a te la possibilità di applicare o meno questo ed altri strumenti di risparmio fiscale.
Risparmia sul costo del lavoro, diminuzione del tasso di turnover e di assenteismo, ma soprattutto aumenta la produttività e trattieni liquidità dentro la tua azienda non versarla tutta in tasse.