Oggigiorno, le autorità fiscali scoprono sempre più spesso operazioni di fatture false con un solo unico obiettivo: abbattere il carico fiscale.
Questo meccanismo si caratterizza per la presenza di numerose azioni che ti possono portare ad un illecito fiscale; infatti si inizia con l’emissione di fatture con importi bassi rispetto a quello che si è realmente incassato fino ad arrivare alle fatture per operazioni inesistenti, quindi false.
Come vedi, si tratta di una serie di operazioni che sono semplici da applicare ma che, nella realtà, sono comportamenti illeciti che comportano rischi e sanzioni non di poco conto.
Quanti tipi di fatture false conosci?
Innanzitutto, diciamo fin da subito che, la fattura è falsa quando contiene elementi che non sono veri. Viene ritenuta falsa anche solo 1 Euro.
L’emissione di fatture false possiamo dire che due finalità:
- la prima è quella di pagare meno tasse al momento (manca poco a giugno) della tua dichiarazione dei redditi, andando a ridurre la base imponibile su cui poi vengono calcolate, appunto, le imposte;
- la seconda è quella di abbassare l’imponibile sul quale verranno calcolate le tasse anche per un soggetto terzo (colui che la riceve). Spesso capita, infatti, che ci si mette d’accordo proprio per arrivare a questo.
Abbiamo due diverse tipologie di fatture falsa:
- fattura oggettivamente falsa, quando all’interno della fattura sono presenti degli importi, totali o in parte, che in realtà non esistono e sono falsi;
- fattura soggettivamente falsa, quando all’interno della fattura viene indicata un’operazione realmente avvenuta, ma la fattura presenta il nominativo di imprese che non hanno mai partecipato a quella determinata operazione.
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Ad ogni illecito la propria sanzione
Come per ogni cosa falsa, anche per queste tipologie di operazioni, il diritto italiano prevede delle sanzioni. Pertanto, se emetti una tipologia delle fatture appena elencate, sarai punito con sanzioni penali.
Le sanzioni possono essere di diverso “peso” e dipendono tutte dal tipo di reato che vai a commettere; come, ad esempio, emettere fatture false per occultare il Fisco oppure distruzione delle scritture contabili volontaria.
Quindi:
- se emetti fatture false o altre tipologie di documentazione relative ad operazione che risultano essere inesistenti, indipendentemente dall’importo che viene indicato in fattura (quindi anche la cifra che difetta la fattura è minima) rischi di essere punito con una sanzione che va da 1 a 6 anni reclusione;
- se distruggi volontariamente la documentazione contabile rischi di essere punito con una sanzione che va da 6 mesi a 5 anni reclusione.
Appare chiaro che, la fattura, può contenere degli elementi non veritieri però, non sempre ricade subito nella fattispecie del reato. Può capitare, infatti, che tu possa sbagliare ad emetterla (alla luce anche della fatturazione elettronica).
La falsa fatturazione, infatti, deve essere provata dal Fisco e non deve basarsi su semplici indizi. Deve basarsi su fatti certi che dimostrano la volontarietà dell’operazione.
Questo viene deciso dalla Cassazione proprio per evitare che, anche un semplice
“errore di battitura” ti possa portare a conseguenze che, come hai potuto vedere, sono abbastanza pesanti e gravi.
Ma sai riconoscere una fattura falsa?
Riconoscere una fattura falsa è semplice, perché se hai ricevuto una con un importo diverso da quello che hai realmente pagato, ti accorgi subito e verifichi il perché.
Stessa cosa se la emetti.
Il problema, come hai visto, sorge nel momento in cui emetti o ricevi una fattura per le due finalità appena citate, ovvero ridurre le base imponibile sulla quale calcolare l’aliquota IRES o IRPEF da pagare.
Se pensi di pagare molte tasse, non prendere mai questa strada. Fatti aiutare da chi è specializzato proprio per risparmio fiscale: ottieni la tua prima CONSULENZA GRATUITA.