L’Europa è il posto sempre più sbagliato per fare business! A dirlo è “The Financial Complexity Index 2018” di TFM Group (multinazionale di servizi finanziari e contabili con sede ad Amsterdam), che annualmente, effettuando uno studio sulla base di 94 ordinamenti tributari, stabilisce quale paese detiene il Fisco più complesso.
Stando alle stime fornite, l’Italia, occupando il quarto posto nella classifica mondiale, è il secondo paese dell’Europa per complessità del Fisco. Sopra di noi ci sono solo: Cina, Brasile e Turchia.
La semplificazione sempre chiesta e mai vista…
Fortunatamente, rispetto al 2017, perdiamo una posizione: eravamo terzi infatti. Nonostante i passi avanti, viviamo ancora in una giungla burocratica e fiscale. La complessità del nostro sistema tributario, secondo TFM Group, risiede principalmente in quella che possiamo definire “dispersione delle tasse su vari livelli”:
- statali;
- regionali;
- comunali.
Secondo TFM Group, la contabilità e le tasse dell’Italia, almeno fino all’anno scorso, erano relativamente in linea con gli standard internazionali e con le regole internazionali. Infatti, il paese, negli ultimi anni, ha subito numerosi cambiamenti.
Gli obblighi sia fiscali che contabili delle aziende, però, nonostante i numerosi tentativi di semplificazione, rappresentano sempre una zavorra alla quale qualsiasi imprenditore deve sottostare.
Capiamo benissimo che, ciò che chiede qualsiasi imprenditore, sono: meno tasse, meno burocrazia, più equità e maggiore semplificazione. Purtroppo, avere tutto ciò nel nostro paese è estremamente difficile e le cause sono molteplici.
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In primis, l’introduzione della fattura elettronica. Secondo il presente studio dovrebbe contribuire a ridurre la complessità del Paese, invece, nella realtà dei fatti, non ha fatto altro che peggiorare la semplificazione chiesta a gran voce da ogni imprenditore.
Come hai potuto notare in questi primi giorni di applicazione, non sono mancati i problemi, sia per emettere che per ricevere una fattura. Tutto questo perché, l’Agenzia delle Entrate, con i suoi vecchi sistemi informatici, non è in grado di poter reggere il transito di migliaia di fatture al giorno.
…e la pressione fiscale in continuo aumento
La recente manovra, inoltre, con l’aumento della spesa pubblica, seguito dalla diminuzione degli investimenti, porterà un aumento delle tasse sulle imprese. Se fino allo scorso anno si era registrata, seppur minima, una riduzione della pressione fiscale, da quest’anno, tornerà a salire.
Infatti, dal 42% del 2018, dovrebbe passare:
- al 42,4% quest’anno,
- fino ad arrivare al 42,8% nel 2020,
- attestandosi sul 42,5% nel 2021.
Anche se lieve, è sempre un aumento!
Qualsiasi imprenditore getterebbe la spugna leggendo questi dati, ma non tu! Se stai leggendo quest’articolo è perché vuoi continuare a fare il lavoro che hai sempre sognato e, soprattutto, farlo nel tuo paese!
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